Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014
HAITI Un nome, Clinton, che ha segnato le vicende del paese dal 1994 ai giorni nostri e continuerà a influenzarle in futuro ( vedi box ). «Ad Haiti assistiamo a una deriva totalitaria, quasi fascista, del presi- dente Martelly, - denuncia Didier Dominique, portavoce del sindacato operaio più importante di Haiti, Ba- tay Ouvriye - Fa quello che vuole. Dispone dei fondi che lo stato ri- ceve, senza consultare il parla- mento. Sua moglie e suo figlio gesti- scono molti soldi e realizzano pro- getti a beneficio di persone amiche, grandi borghesi e grandi proprietari terrieri che approfittano di questa situazione». Ma non basta. Il bloc- caggio politico-istituzionale è quasi totale. «Le elezioni amministrative locali e di un terzo del senato conti- nuano a non essere neppure pro- grammate». Il ritardo è ormai di due e tre anni rispettivamente. Così, scaduti i sindaci ne sono stati nomi- nati di nuovi da Martelly, mentre senatori e collettività territoriali non sono state elette. «Posti che nor- malmente sono elettivi diventano a nomina! Una pratica illegale». «Esiste un conflitto tra potere legi- slativo e potere esecutivo» incalza Antonal Mortimé, leader della Piat- taforma delle organizzazioni hai- tiane per i diritti umani (Pohdh), il maggiore coordinamento di asso- ciazioni di difesa dei diritti umani. «L’attuale presidente d’Haiti, a no- stro avviso, non vuole rispettare i principi della separazione dei tre poteri dello stato garantiti dalla Co- stituzione del 1987, nei suoi articoli 59 e 60. Ognuno dei tre poteri deve essere autonomo. A livello della giu- stizia sono stati modificati alcuni giudici e giudici d’istruzione che de- vono essere inamovibili secondo la Costituzione. Sono state, inoltre, nominate persone che non avevano le qualifiche per esserlo. Nomine ir- regolari, fuori dal rispetto delle norme. Sono stati cambiati procura- tori o capi tribunale di Port-au- Prince nove volte in due anni». Succede pure che i presidenti di ca- mera e senato non presenzino con il presidente della Repubblica durante le commemorazioni importanti, come il 18 novembre scorso, anni- versario della battaglia di Vertières che sancì la definitiva sconfitta delle truppe francesi (napoleoniche) e aprì le porte per l’indipendenza. «Martelly blocca le leggi votate dal parlamento non ratificandole, è chiaro che le massime autorità del legislativo non si sentano di avallare l’operato di questo presidente» conclude Mortimé. Rispunta Duvalier Ma Martelly non ci fa caso. Anzi. Le sue frequentazioni sono di altro tipo. Jean-Claude Duvalier, il san- guinario dittatore (1971-86) rien- trato ad Haiti nel gennaio 2011 dopo 25 anni di esilio dorato e sotto processo per crimini contro l’umanità, compare spesso a fianco del presidente nelle cerimonie uffi- ciali. «Il ritorno alla dittatura duva- lierista è chiaro anche nelle appa- renze» continua Dominique: «Il 12 gennaio 2012 all’inaugurazione del- 22 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2014 © Batay Ouvriye © Batay Ouvriye l’Università a Limonade, nel Nord, a fianco di Martelly, erano presenti Bill Clinton e Jean-Claude Duva- lier». «Sì, è una frequentazione si- stematica - conferma Antonal Mor- timé - ma non basta. Martelly ha restituito a Duvalier i beni acquisiti illegalmente che gli erano stati con- fiscati dallo stato dopo la sua fuga da Haiti (7 febbraio 1986, ndr ). Inol- tre ha ripristinato per Jean-Claude tutti i privilegi che spettano agli ex presidenti. E, peggio ancora, il figlio Nicolas Duvalier è consigliere poli- tico di Michel Martelly». Accusato di arresti arbitrari, tor- ture, assassini politici, il «dossier in giustizia» di Duvalier è bloccato alla Corte d’appello, e l’ex dittatore vive tranquillo, nella più totale impu- nità, mentre vittime e famigliari riu- niti in un collettivo, portano avanti la lotta per vederlo condannato, appoggiate da Amnesty Internatio- nal, Human rights watch e la Fede- razione internazionale per i diritti umani (Fidh). Retromarcia sui diritti Oltre al blocco politico e istituzio- nale l’altro dato preoccupante è quello sulle violazioni dei diritti umani 1 . «Assistiamo ad arresti to- talmente illegali: un deputato, così come alcuni avvocati. Mentre un
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