Missioni Consolata - Dicembre 2013

stro paese» riferisce il direttore del progetto Cuba Emprende del- l’arcidiocesi de L’Avana. (Fides) PAKISTAN OBIETTIVO FORMATIVO I libri di testo delle scuole paki- stane pongono il jihad , l’uccisio- ne dei cristiani, degli indù e di al- tre minoranze religiose come “o- biettivo formativo” che aiuterebbe gli stessi membri della minoranza a cercare il martirio per la fede. È quanto emerge da un rapporto pubblicato alla fine di settembre dal Middle East Media Research Institute (Memri). Secondo la ri- cerca, i testi sono diffusi nella maggior parte delle scuole pubbli- che primarie pakistane e anche i cristiani e membri di altre mino- ranze sono costretti a leggerli e studiarli. Gli autori dei libri guidati dai leader religiosi hanno modifi- cato il significato del termine “mi- noranza”, che ora viene percepito con significato negativo. Nel 2011 sono stati pubblicati vari studi da cui è emerso che migliaia di stu- denti non-musulmani sono co- stretti a studiare l’islam ed ele- menti della religione musulmana, nel timore di discriminazioni. (AsiaNews) INDIA LIBERTA’ RELIGIOSA L ibertà religiosa per tutte le mi- noranze, pari diritti per dalit, cristiani e musulmani, la legge per la sicurezza alimentare: sono al- cuni dei temi che il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza epi- scopale indiana (Cbci), ha discusso con Sonia Gandhi, presidente della United Progressive Alliance (Upa), coalizione al governo in India. Il porporato ha dichiarato che l’in- contro «è stato un’occasione non per chiedere favori speciali, ma solo giustizia, uguaglianza e prote- zione per tutti i cittadini, come ga- rantisce la Costituzione del nostro paese». Durante il confronto il car- dinale si è congratulato con il pre- sidente dell’Upa per l’approvazione della Food Security Bill , definendo il decreto - che prevede la distribu- zione di cibo a basso costo per 800 milioni di poveri - «un grande pas- so del governo verso la cura dei bi- sognosi e degli oppressi». La Gandhi ha assicurato all’arcivesco- vo che «le preoccupazioni espres- se saranno affrontate in modo se- rio», e ha dichiarato di apprezzare «i servizi resi dalla comunità catto- lica in molti campi, soprattutto quello dell’istruzione e della sa- nità». «La nostra unica richiesta, sottolinea il presidente della Cbci, è di poter lavorare e vivere libera- mente, secondo i diritti proclama- ti dalla Costituzione. E questi in- cludono il diritto a praticare la propria religione». (AsiaNews) CUBA DIPLOMA DI IMPRENDITORE L a Chiesa cattolica cubana ha avviato nuovi corsi di formazio- ne per conseguire il diploma di imprenditore. Grazie alla collabo- razione con una università messi- cana, i nuovi imprenditori vengo- no quindi messi in grado di aprire un’impresa nell’isola di Cuba. Questi corsi offrono la formazione e la consulenza, ma non il capitale iniziale. Due dei progetti, un workshop di tre mesi, e due anni per il diploma, sono gestiti dalla Compagnia di Gesù e dai Fratelli delle Scuole Cristiane (La Salle), mentre un altro corso di un mese è gestito direttamente dalla stes- sa arcidiocesi de L’Avana. I requi- siti necessari variano a seconda del progetto scelto. «Il nostro cor- so è stato progettato per insegna- re alle persone a gestire un’atti- vità in modo elementare. Offre quindi gli elementi di base neces- sari per adattare il progetto al no- M arandallah, al Nord della Costa d’Avorio, è un’area isolata e difficile da raggiungere a causa dello stato precario delle infrastrut- ture e delle vie di comunicazione. Il comune di Ma- randallah conta 26 villaggi e 33 insediamenti con una popolazione stimata di 41 mila persone, la maggio- ranza di religione mussulmana. Sia l’elettricità che l’acqua corrente sono raramente disponibili in que- sta zona. Nella parrocchia Saint Jean Baptiste di Ma- randallah i missionari della Consolata gestiscono una serie di attività tra le quali un dispensario e una maternità. Altissimo è il tasso di analfabetismo: mentre a livello nazionale è analfabeta il 45% della popolazione, in questa regione la percentuale arriva fino all’80-85%. Questa situazione, già problematica di per sé, è ancora più grave considerando le partico- larità dell’area, abitata da una popolazione forte- mente multietnica e spesso proveniente da paesi confinanti. A raccogliere la richiesta dei missionari è in- tervenuta l’Opam (Opera di promozione dell’alfabetizzazione nel mondo) che sta sostenendo la costru- zione di diversi apatam . L’ apatam è una sorta di paillote , o grande capanna, una delle più diffuse strutture per l’aggregazione e, nelle sue varianti più grandi, è in grado di ospitare fino a quattrocento persone. Gra- zie a queste strutture, sarà possibile organizzare la formazione e l’alfabetizzazione e contribuire a ren- dere le persone di Marandallah cittadini più consapevoli e capaci di partecipare ai cambiamenti in corso nel loro paese. (Imc) COSTA D’AVORIO: “APATAM” DICEMBRE 2013 MC 9 La Chiesa nel mondo # Costa d’Avorio - esempio di “apatam” per uso scolastico.

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