Missioni Consolata - Dicembre 2013

SOLIDARIETÀ, DIGNITÀ, RESPONSABILITÀ Lasciamo le strutture di Jampi Wasi e ci incamminiamo verso la sommità del Cerro de las conchi- tas , poche decine di metri più in alto, dove l’associazione gestisce altre due strutture con finalità di- verse. Nel piccolo laboratorio tessile di taglio e cucito - Taller La Corona si chiama - lavorano una decina di signore del posto. Progettano e confezionano maglie, tovaglie, borse. E soprattutto insegnano ad altre una professione che non sia quella - consueta per gran parte di queste donne - di venditrice ambulante. Sul costone più alto della collina, al termine della strada, c’è l’edifi- cio delle attività educative: Yachay Wasi, ancora un’espressione quechua per indicare la casa (wasi) del sapere, della cultura, della saggezza (yachay). Ospita un frequentatissimo asilo e un doposcuola per bambini e ragazzi delle scuole primarie e seconda- rie. Qui lavorano 16 persone tra insegnanti ed educatori. Come si paga tutto questo?, chie- diamo, scusandoci con Gianni per l’arida concretezza della do- manda. «Siamo finanziati - ci spiega - da strutture laiche (come alcune Ong italiane) e da alcune entità religiose (come la Confe- renza episcopale italiana). E poi ci sono gruppi di amici che si auto- tassano mensilmente, a dispetto della crisi». Salute, lavoro, educazione: l’As- sociazione di sviluppo solidale opera a 360 gradi, perché l’obiet- tivo - molto ambizioso - è lo «svi- luppo integrale della persona». Cosa spinge una persona con moglie e figli a dedicare la pro- pria esistenza agli emarginati? Gianni Vaccaro, che ha una giovi- nezza da seminarista, è molto le- gato alla teologia della libera- zione (nata proprio in Perú). «Nel nostro lavoro la applichiamo con la scelta preferenziale dei po- veri, nella lotta contro una po- vertà ingiusta, escludente, che uccide di morte lenta. Sono per una Chiesa dove la missione reli- giosa non possa essere disgiunta dalla missione sociale urgente. Secondo me, essa è chiamata a mettersi al lato dei deboli e degli oppressi, lottando - appunto - per la loro liberazione. Se Giovanni Paolo II pensava l’appartenenza cattolica come identità contro il comunismo, papa Francesco sembra voler privilegiare la pro- blematica sociale come contesto per l'evangelizzazione». DICEMBRE 2013 MC 57 MC ARTICOLI - un piccolo mondo fatto di ambulatori, medici, infer- mieri e naturalmente di pazienti. Sulle pareti ci sono una pluralità di manifesti che pubblicizzano le vaccina- zioni per i bambini, ma anche per gli adulti: antipolio, antitetanica, quelle contro epatite B, febbre gialla, mor- billo, papilloma virus e altre ancora. Vicino alla cassa, un avviso ricorda che le visite mediche costano 10 soles . Il centro medico offre servizi di medicina generale, ostetricia, odontoiatria, psicologia. Rosa ci apre le porte di alcuni ambulatori. Ecco le infer- miere con un camice bianco su cui è ricamato un San Francesco. Ecco il dentista che - impegnato su un pa- ziente - ci fa con la testa un segno di saluto. Il centro medico della parrocchia di San Francesco fun- ziona e merita parole d’elogio. Tuttavia, l’inadeguatezza, se non l’assenza, dello stato fanno riflettere. Per troppi peruviani le cure mediche non sono un diritto acquisito ma una conquista individuale da strappare ogni giorno. Con i denti, le unghie e una buona dose di fortuna. PaoloMoiola

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