Missioni Consolata - Dicembre 2013

pareti di compensato non agevo- lano la conversazione. «Molti dei miei pazienti sono vicini di casa - racconta la dottoressa -. Questo mi piace molto». Le chiediamo quali siano i problemi principali che si trova ad affrontare. «Sono le patologie respiratorie. E poi anemia e denutrizione, soprat- tutto con riferimento ai bambini». Domandiamo cosa pensi di una sanità pubblica che è a paga- mento o per persone assicurate. «Per fortuna - ricorda Luz - esi- ste il Sis 5 , che offre cure mediche gratuite ai più poveri. Certa- mente, se potessi fare una richie- sta ai politici, direi loro che sa- rebbe importante ampliare l’of- ferta medica nei confronti della popolazione. Troppe persone non vedono mai un dottore». In Perú ci sono abbastanza medici, ma mancano gli specialisti. Per que- sto Luz lascerà (temporanea- mente) il centro per dedicarsi agli studi specialistici. «Spero in chi- rurgia», ci dice al momento dei saluti. Adiacente alla prima, il centro medico possiede una seconda, piccola sede, caratterizzata da scritte e disegni dai colori sgar- gianti che vivacizzano un pano- rama generale dominato dal gri- gio. Tramite i disegni si raccon- tano i diritti della persona e si mostra - con la piramide alimen- tare - quale sia l’alimentazione più corretta per i bambini. Qui vengono ospitati alcuni ambula- tori e un piccolo laboratorio di analisi. Il centro medico Jampi Wasi è frequentato da una media di 450 persone al mese. «Ma in questo numero - precisa Gianni con una punta di orgoglio - non sono in- cluse le persone raggiunte attra- verso le nostre campagne». Le campagne mediche sono visite che per un giorno, normalmente una domenica, si offrono gratui- tamente a tutta la popolazione, chiamando specialisti in varie di- scipline (pediatria, ginecologia, nutrizione, ecc.). poi ci sono due stanze: in una si pratica l’agopuntura, nell’altra si fanno le visite. Spiega Gianni: «A Villa María del Triunfo, il distretto urbano di ap- partenenza, abbiamo solo un ospedale del ministero della Sa- lute e quindi un centro medico come il nostro è necessario per creare una rete d’assistenza che possa filtrare i casi non gravis- simi. Inoltre, noi cerchiamo di la- vorare molto per formare una cultura della salute in persone che, per povertà e per ritrosia, vanno in un centro medico sol- tanto se stanno estremamente male». Le pareti sono piene di manifesti: per riconoscere i farmaci contraf- fatti, per difendersi dal dengue, in favore dell’allattamento al seno, per incentivare la donazione di sangue e altro ancora. L’informa- zione serve per far crescere una cultura della salute e quindi della prevenzione. Come il programma denominato Cred - « Crecimiento y Desar- rollo » (crescita e sviluppo) -, de- dicato a bambini da 0 a 5 anni per prevenire eventuali problemi di salute. Spiega Gianni: «Con- trollando per tempo psicomotri- cità, vista, udito, linguaggio, pos- siamo scoprire eventuali pro- blemi e curarli con maggiori possibilità di successo». Entriamo nell’ambulatorio di Luz Arevalo, una medico giovane e ti- mida con lunghi capelli neri e un bellissimo sorriso. Scambiamo qualche parola, anche se le sottili MC ARTICOLI (segue a pagina 57) # A sinistra : Rosmary Mantari e Car- mela Zubilete, giovani infermiere del centro medico Jampi Wasi. Sotto : la dottoressa Luz Arevalo. # Pagina a sinistra, in senso orario: una strada di Tablada e, sullo sfondo, il Cerro de las conchitas con Corona Santa Rosa (parte alta della collina) e l’insediamento 9 de Julio (in basso); il primo edificio di Jampi Wasi; il panorama visibile dall’alto di Corona Santa Rosa; la signora Carmen Maguiña alla re- ception di Jampi Wasi. DICEMBRE 2013 MC 55

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