Missioni Consolata - Dicembre 2013
di Gigi Anataloni EDITORIALE DICEMBRE 2013 MC 3 Ai lettori È una parola che da sola vale più di mille altre scribacchiate a fatica. «Grazie» rias- sume tutto quest’anno vissuto insieme, e anche il dono del Natale che ci prepa- riamo a rivivere e il nuovo anno che aspettiamo tra timori e speranze. «Grazie». Una parola a volte così difficile da dire. Perché detta col cuore richiede il rifiuto del «tutto (mi) è dovuto e garantito» e l’apertura gioiosa al dono e alla gratuità. Allora... Grazie per il dono di padre Benedetto che è arrivato alla méta del suo lungo cammino e degli altri 17 missionari e altrettante missionarie della nostra famiglia che negli ultimi dieci mesi (gennaio - ottobre) sono stati accolti al Grande Banchetto di tutti i popoli. Grazie per tutti i missionari: preti, fratelli, suore e laici, che in umiltà e fedeltà si mescolano come lievito nella pasta dell’umanità per far emergere i segni del Regno. Grazie a voi, lettori, parenti, amici e benefattori, sostenitori, membri di onlus e ong amiche, perché anche in questo anno difficile ci siete stati molto vicini nonostante le obiettive difficoltà economiche, sociali e politiche che tutti stiamo vivendo. Grazie perché insieme con noi credete ancora che è possibile un mondo di condivisione, di ri- spetto, di riconciliazione e pace, un mondo più giusto dove la vita sia accolta, amata e rispettata, dove i popoli - nella loro diversità - possano cantare insieme la meraviglio- sa sinfonia dell’amore di Dio che è Padre di tutti e ha cura di tutti e di ognuno. Grazie per il dono del Natale che ci offre la possibilità di riscoprire il volto umano dell’amore divino. Un avvenimento che non solo ci parla dell’amore «senza se e senza ma» di Dio, ma ci stimola ad «amare da Dio» gratuitamente e liberamente, accogliendo coloro con cui Gesù stesso si è più identificato: «poveri, orfani, vedove e stranieri». Grazie anche per questi tempi difficili, per questa crisi che ci offre un’occasione insperata - anche se dura - di ripensare il nostro stile di vita. Non per tornare alla po- vertà di una volta, ma per recuperare quei valori di umanità che abbiamo buttato via con la povertà: sobrietà, condivisione, semplicità, risparmio, tempo per stare insieme e far famiglia, valorizzazione di risorse locali, cura dell’ambiente... Grazie per il nuovo anno che viene, un nuovo dono della pazienza di Dio, amante della vita, che non si è ancora stancato di noi e ci dà ancora tempo per crescere, capire e tornare a lui tornando agli altri, raccogliendo soprattutto la sfida della giustizia e pace, perdono e riconciliazione nel mondo. D a tutti i missionari e missionarie della Consolata: grazie a voi. Non vi mandiamo regali, non vi promettiamo favori. Vi assicuriamo solo il nostro impegno a essere quello che il nostro Fondatore, il beato Giuseppe Allamano, voleva che noi fossi- mo: dei canali di amore verso i più poveri, più lontani, oppressi e dimenticati, e delle conche, non pozzanghere, ma laghi, dove l’amore di Dio possa riversarsi in abbon- danza per tutti. Pregate per noi. Mentre chiediamo con insistenza il riconoscimento del- la santità del beato Allamano, vorremmo davvero prima di tutto imitarlo nella santità. Buon Natale e un benedetto anno nuovo. Grazie
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