Missioni Consolata - Dicembre 2013
O rós (Ceará). «Il problema del sertão non è la siccità ma il recinto del padrone» 1 recita un detto popolare del Nord-est brasiliano. Ancora oggi è questa la realtà so- ciale della regione semi-arida del Brasile, che Zé Vicente, poeta- contadino-ecologista, mistico, cantante e autore di musica popo- lare celebrativa, descrive nelle sue composizioni. Rime e ritmi che hanno le radici nella tradi- zione nordestina dei repentistas , maestri dell’improvvisazione, e degli agricoltori poeti del Ceará, come Patativa de Assaré, che tro- vava nel lavoro della terra i motivi della sua ispirazione. Negli anni ’90, Zé Vicente ha ideato il progetto «Sertão vivo», con questa convinzione: uno svi- luppo alternativo è possibile e, nel caso del sertão, significa impa- rare a con-vivere con la siccità, partendo dal rispetto della na- tura, riscattando e valorizzando i saperi tradizionali. Contro la lo- gica delle grandi opere che deva- stano l’ambiente e sradicano dai loro territori migliaia di persone. Per intervistarlo siamo andati nel municipio di Orós, centro-sud dello stato del Ceará, a 400 km dalla capitale Fortaleza, nel sitio 2 Aroeiras, sede del «Sertão vivo». Qui si realizzano attività di arte ed educazione ambientale rivolte agli abitanti delle comunità vicine e si incontrano alternativamente teo- logi della liberazione e operatori olistici, custodi delle sementi e «profeti della pioggia» per ap- prendere e celebrare l’arte del bem-viver (buon vivere) nel sertão. BRASILE di SILVIA ZACCARIA SERTÃO / INCONTRO CON ZÉ VICENTE DICEMBRE 2013 MC 21 # In alto : progetto «Sertão vivo», laboratorio di pittura e ambiente per i bambini della comunità Guassussé. © Archivio Sertão Vivo DOVE I CONTADINI SONO POETI Il sertão è una regione semiarida del Nord-est brasiliano. A Orós, nello stato di Ceará, abbiamo incontrato Zé Vicente, noto poeta e musicista, vicino alla Teologia della liberazione e alle Comunità ecclesiali di base. L’artista è anche ideatore di «Sertão vivo», un progetto di sviluppo alternativo che - partendo dall’arte, dall’educazione ambien- tale, dalla salvaguardia delle tradizioni contadine - cerca di costruire il bem-viver , il «buon vivere».
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