Missioni Consolata - Novembre 2013
PER I 100 ANNI DI PADRE CELIO REGOLI La missione di Wasa, in Tanzania, si apre su un ampio cortile con gli edifi- ci disposti su tre lati: al centro la chiesa e la casa dei padri, sulla destra le cucine, a sinistra i dormi- tori. L’attraversamento del cortile è quindi conti- nuo durante la giornata. Nel mese di agosto, quando si svolgevano i campi di Africa Oggi , con le belle giornate di sole, le finestre del primo pia- no erano spalancate. Così capitava, a chi passava per il cortile, di essere i- nondato, nel silenzio, dal suono potente di una voce che si diffondeva nell’aria come un dono gratuito. E- rano i dischi con le predi- che di Don Primo Mazzo- lari che padre Celio a- scoltava e distribuiva liberamente nell’aere. Don Mazzolari (come pa- dre Celio figlio della bas- sa padana) con Don Mila- ni, era per me da sempre un riferimento per il mio impegno etico e sociale; avevo letto alcuni dei suoi scritti, ma per la prima volta sentivo la sua voce, che mi raggiungeva ora, nel cuore dell’Africa (e poi mento per amare e ap- prezzare ancora di più un istituto che ci ha dato molto e che stimiamo tanto. Cordiali saluti e buon la- voro. Rigamonti Claudio e Co- lombo Elena, 14/09/2013 Probabilmente anche la mia risposta rivelerà il mal di pancia con cui ri- spondo. Parto da un dato di fatto. Nonostante le antiche re- lazioni, l’anno scorso a novembre, di colpo e sen- za preavviso, Banca Inte- sa ha chiuso la filiale vici- no a casa nostra e ci ha trasferito in un’altra più distante cambiandoci - ed è questo che ci ha spiaz- zati - il numero di conto corrente. Era urgente trovare un’altra banca. Sia l’Ubi che l’Unicredit hanno una filiale a poche centinaia di metri da noi e in più, forse per tacitare la loro cattiva coscienza e rifarsi l’immagine, offri- vano condizioni eccezio- nalmente buone per il non-profit, tra cui un ser- vizio online a costo zero. Con la crisi in atto, la prospettiva di ridurre i costi dei servizi bancari era quindi più che allet- tante. La Banca Etica era ed è nella nostra considera- zione. Il dialogo è avviato. Come vedete non ho mol- to da dire a nostra discol- pa. E neppure intendo as- solvere le banche. La verità è che il denaro da sempre è una realtà ambigua e corruttrice. E così ambigue sono anche le banche che lo maneg- giano, o meglio: il tanto denaro diventa corrutto- re di chi lo maneggia nel- le banche e più ne ha più ne vuole. Anche in quelle banche fondate anni fa da sacerdoti a sostegno dei contadini e operai più po- veri. Pensate solo a Mps, per fare un esempio. I suoi fondatori certamen- te si rivoltano nella tom- ba per quello che è di- ventata. O lo Ior. Quante ambiguità all’ombra del cupolone. Ma... anche quanto bene fatto. Ne sanno qualcosa le migliaia e migliaia di missionari sparsi nel mondo che proprio attra- verso l’Istituto vaticano hanno potuto ricevere aiuti senza essere salas- sati dalle manovre delle grandi banche. Qui in redazione siamo ben coscienti delle ban- che armate e non ne sia- mo entusiasti. E non è solo il finanziamento del- le armi che ci rende diffi- denti dei grandi gruppi bancari e finanziari. E- nergia, biocarburanti, in- vestimenti azzardati, speculazioni, trasferi- mento di capitali, evasio- ne fiscale, sfruttamento della manodopera a bas- so costo, grandi opere a spese dei poveri... la lista è lunga. Per questo stiamo «sfruttando» la cattiva coscienza di queste ban- che che vogliono rifarsi invece l’immagine di be- nefattrici della società. Noi non impieghiamo il denaro ricevuto per i po- veri per fare investimen- ti, ma usiamo le banche solo per il tempo neces- sario a trasferire gli aiuti dai donatori ai destinata- ri, non un minuto di più. Nel caso sospendiate l’aiuto alla gente di p. An- tonello a causa delle ban- che che noi usiamo, gli u- nici a soffrirci saranno gli amici di Antonello, non certo le banche. Forse il mio ragionamento è cini- co, ma queste banche so- no quelle che oggi ci per- mettono di far arrivare i soldi ai poveri con minori spese. Usiamole. Ci fac- ciamo amici per il Regno di Dio con il denaro di ini- quità (cf. Lc 16,19)! NON È PIAGGERIA Caro direttore, sono un vostro lettore pluridecennale e desidero esprimere il mio apprez- zamento per la sua Rivi- sta. Gran parte della massa di operatori nazio- nali dell’informazione (giornali, riviste e Tv) non reggono il confronto con riviste come Missioni Consolata e altre simili. Voi offrite una veduta mondiale mentre la gran parte degli altri non san- no andare oltre le Alpi ed il nostro mare. Chi ha an- cora un po’ di autonomia mentale è stanco di sterili polemiche sociopolitiche o di morbose attenzioni ai fatti di cronaca nera: de- sidera essere informato. Venendo alla sua rivista, ho notato un notevole mi- glioramento in questi ul- timi anni. I servizi dai vari paesi sono veramente in- teressanti, come pure ap- prezzo le numerose pro- vocazioni culturali, attra- verso le quali interrogate la coscienza dei vostri let- tori e stimolate ad assu- mere comportamenti so- lidali e responsabili. Tro- vo di alto livello i vostri Dossier , e riferendomi anche solo agli ultimi: «Decresco quindi sono» e «L’ayatollah e il presiden- te», sui quali ho un’espe- rienza diretta, li ho trovati ben strutturati, precisi ed approfonditi, caratteristi- che non facili da trovare nella stampa corrente. Ritengo inoltre doveroso evidenziare l’ottima im- postazione generale della rivista, che la rende gra- devole nella lettura; e non da ultimo, esprimo il mio apprezzamento per i bel- lissimi commenti biblici di P. Farinella. Quanto so- pra scritto non è certo per piaggeria ma per un do- veroso riconoscimento del vostro impegno. Nel- l’augurare a lei ed a tutti i collaboratori della rivista un buon lavoro, vi saluto. Luigi Peruzzi Torino 16/09/2013 8 MC NOVEMBRE 2013 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com # Certosa di Pesio (Cn), primavera 1971: p. Celio Regoli, appena espulso dal Mozambico, con i novizi.
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