Missioni Consolata - Novembre 2013
sono presenti dal 1904). Lo stile di vita è veramente povero a li- vello materiale, ma ricco di ogni sorta di attività. Tutti i giorni ri- servano il tempo per il catechi- smo agli operai della grande fat- toria agricola. Con loro lavorano, per produrre il necessario per se stesse e le varie missioni già aperte dai missionari della Con- solata. È un’avventura anche il ritmo di lavoro dalla domenica alla do- menica. Scuola per tutti quelli che giungono alla missione dai villaggi intorno; attenzione parti- colare per le giovani che sono educate e vivono alla missione; visita agli ammalati nell’ospe- dale governativo, cura di quelli che arrivano all’improvvisato di- spensario della missione collo- cato sotto un albero o in una ca- panna per proteggere il paziente e la suora dal sole implacabile; visite regolari ai vicini villaggi, in cerca di malati da curare; e la cura dei 75 orfani, che vivono an- cora in costruzioni molto provvi- narie iniziano un «corso di orien- tamento» con le suore del Cotto- lengo visitando i villaggi attorno a Limuru e un corso intensivo di lingua kikuyu in modo di ren- dersi capaci di comunicare in modo diretto con la gente. Il rodaggio dura solo pochi mesi, poi inizia l’avventura. Le nuove missionarie lasciano Limuru e partono in carovana per raggiun- gere Nyeri. I buoi trascinano carri carichi di tutto: le tende per ripararsi durante le notti del lungo viaggio di quattordici giorni, il cibo, gli attrezzi e il ne- cessario per mettere su casa una volta arrivate a destinazione. Dopo la lunga camminata le suore raggiungono Nyeri senza essere accolte da speciali ceri- monie di benvenuto. Solo i circa 75 bambini dell’orfanatrofio (rac- colti dai missionari e dalle suore del Cottolengo perché abbando- nati alle iene nella foresta) le guardano con gli occhi sgranati. Così ha inizio la nuova missione Nyeri-Mathari (dove i missionari sorie. E il lavoro massacrante nella immensa piantagione di caffè e in quella di orchidee; l’at- tendere agli oltre 500 buoi e mucche (la fattoria aveva moltis- simi buoi per tirare i carri usati nel trasporto del caffè da Nyeri a Nairobi e per le carovane da una missione all’altra; ndr. ) che bi- sogna contare al sorgere e al tramonto del sole e accudire giorno dopo giorno. Ma per tutto questo lavoro non tutte le 15 missionarie riman- gono a Nyeri: quattro partono immediatamente per Tuthu (la prima missione fondata nel 1902 dai missionari nelle valli dell’A- berdare a oltre 2300 m), dove giungono dopo tre giorni di cam- mino (il viaggio oggi richiede po- che ore di macchina!). Suor Agnese è la superiora, suor Pao- lina Bertino è destinata alla vi- sita ai villaggi e all’insegna- mento nell’incipiente scuola, suor Serafina Drudi per la visita ai villaggi e suor Rosa Margarino per la cucina di tutta la comunità maschile e femminile della mis- sione. Così le missionarie ini- ziano la seconda missione. Avventure di tempi eroici! Ag- giungiamo quella di inserirsi nell’ambiente vincendo la sfida della lingua, dei lunghi viaggi, delle malattie come la malaria, le piaghe, la dissenteria, del cibo scarso: tutto contribuisce a ren- dere difficile la vita. Ma il Si- gnore è loro accanto, e inter- viene anche con i miracoli. Le sorelle rimaste a Torino, se- guono con amore fraterno le loro missionarie, nell’attesa di rag- giungerle, e pregano: NOVEMBRE 2013 MC 77 MC ARTICOLI # A sinistra: suor Margherita De Ma- ria ( a sinistra ) con i bambini del- l’orfanotrofio del Mathari, Nyeri. # Qui a destra: due foto curiose. Im- possibilitati ad avere in tempi stretti le foto delle suore al la- voro tra gli orfani del Mathari [occorre ricordarsi che sono an- che i tempi della guerra del 15/18] a Torino, per la rivista «La Conso- lata», fanno un’operazione da Photoshop usando forbici e colla.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=