Missioni Consolata - Novembre 2013
NOVEMBRE 2013 MC 69 dell’Unione Europea: ci si divise infatti tra chi chiedeva che vi fosse inserito un riferimento alle radici ebraico-cristiane e chi in- vece vi si opponeva. Come noto, prevalse questa seconda posi- zione. Nella questione che stiamo af- frontando, tuttavia, non è tanto questo il tema in gioco. Il pro- blema riguarda piuttosto la tu- tela della libertà di credo in un’Europa che, come tutti gli stati occidentali, intende fon- darsi sulla laicità e sul rispetto del pluralismo religioso. Libertà di religione e laicità sono due questioni strettamente colle- gate. Lo sono anche nell’Unione Europea. Essa sta faticosamente costruendo una propria unità, capace di andare oltre le profonde divisioni linguistiche, culturali ed economiche che la caratterizzano. In questo pro- cesso le religioni, e soprattutto quella cristiana per il fondamen- tale ruolo svolto nella storia del vecchio continente, possono diventare un ulteriore elemento di divisione zione europei, se ne sia occupata la stampa degli Usa, paese che sulle proprie monete non ha pro- blemi a scrivere: «In God We Trust». Dall’altra parte dell’o- ceano non si vede in questo rife- rimento a Dio alcun problema, dalla nostra invece si rischia ad- dirittura di non rispettare la sto- ria, con effetti paradossali e an- che un po’ comici: i due evange- lizzatori dell’Europa orientale, senza le loro croci, finirebbero col trasformarsi in due «laici» del tutto irriconoscibili. Lo stesso evento che si desidera commemorare, a quel punto di- verrebbe esso stesso pressoché incomprensibile. UNIONE - O DIVISIONE - EUROPEA? Nelle parole del vescovo Zvolen- sky si può anche cogliere un’eco delle discussioni e delle polemi- che che si ebbero nel momento in cui fu definita la Costituzione oppure una primaria forza di coesione. Molto dipenderà pro- prio da come, nelle istituzioni europee e nelle grandi religioni presenti nell’Unione, saranno in- tesi e interagiranno tra loro lai- cità, pluralismo, libertà di credo - e quindi presenza e visibilità delle fedi -, e quale equilibrio sarà raggiunto tra questi valori al termine del processo di co- struzione di un’Unione final- mente compiuta sul piano poli- tico e civile. Parecchio resta da fare. Questi valori, infatti, appaiono diversa- mente intesi nelle parti d’Europa - particolarmente quella occi- dentale - in cui la laicità spesso si confonde con una secolarizza- zione spinta, e in quelle dove in- vece il cristianesimo è tuttora forza anche sociale e civile molto viva, come avviene in prevalenza nei paesi dell’Europa orientale. LA COMMISSIONE EUROPEA NON È L’ANTICRISTO In questa situazione la Commis- sione europea che, assieme al parlamento, ha il compito non MC RUBRICHE © hd.cool-wallpapers.us © Af. MC/U. Pozzoli 2009 © it.wikipedia.org
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