Missioni Consolata - Novembre 2013

I l modello di sviluppo della no- stra società ha portato a grandi vantaggi economici (per qualcuno), ma ha causato una tale dispersione ambientale di contaminanti chimici che proba- bilmente non c’è più ecosistema al mondo che non ne sia interes- sato. L’inquinamento ambientale è causa di molteplici patologie, che interessano una parte rile- vante della popolazione, tra cui i bambini. Questi ultimi sono parti- colarmente vulnerabili; in parti- colare, durante la fase dello svi- luppo prenatale l’esposizione a sostanze chimiche avviene attra- verso il sangue placentare. Tutta- via è importante anche quella po- stnatale, in cui i contaminanti chi- mici giungono al bambino attra- verso il latte materno, il latte arti- ficiale e gli alimenti successivi. Si stima che le sostanze chimiche (prodotte dall’uomo e disperse nella biosfera e nella catena ali- mentare), rintracciabili nel corpo umano - sostanze dette «xenobio- tici», composti estranei all’organi- smo -, siano oltre 300. Diversi xe- nobiotici sono liposolubili e la loro presenza può essere rilevata e misurata in diverse matrici biolo- giche come sangue, siero, urina, sperma, cordone ombelicale e latte materno. La consapevolezza di potere trasmettere sostanze tossiche (potenzialmente molto pericolose) al proprio figlio può indurre una madre a sospendere l’allattamento. Si tratta però di una decisione sbagliata. È infatti scientificamente provato da di- versi studi che, pur in presenza di contaminanti chimici, l’allatta- mento al seno è da preferirsi per diversi motivi all’uso del latte arti- ficiale. Innanzitutto il latte ma- terno contiene sostanze protet- tive, che aiutano lo sviluppo neu- romotorio, cognitivo e del sistema immunitario e può pertanto miti- gare gli effetti avversi di una pre- cedente esposizione in utero, cosa che il latte artificiale non può fare. Quest’ultimo, inoltre, può essere contaminato come e anche più del latte materno, visto che i latti in formula vengono preparati a par- tire da latte vaccino, spesso forte- mente contaminato da inquinanti ambientali. Bisogna inoltre consi- derare che anche gli oggetti uti- lizzati nell’allattamento artificiale come biberon, tettarelle, pellicole di materiale plastico per la con- servazione del latte in polvere possono rilasciare sostanze chi- miche tossiche per il bambino e, al rischio chimico, può aggiun- gersi quello biologico, dal mo- mento che possono essere pre- senti cariche batteriche già in fase di produzione del latte artifi- ciale, oppure durante la sua rico- stituzione per effetto di un’errata preparazione, manipolazione o conservazione. ALLATTAMENTO E SENO FEMMINILE ( SECONDA PARTE ) ... dall’inquinamento. Neppure il latte materno. Nel corpo umano entrano decine di composti estra- nei («xenobiotici») che producono gravi conse- guenze, fin dalla gravi- danza. Le statistiche fo- tografano una situazione preoccupante: in Italia il tasso di tumori infantili è quasi il doppio degli altri paesi europei. NULLA SI SALVA Nostra Madre Terra di Rosanna Novara Topino

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