Missioni Consolata - Novembre 2013

tinaia di ndebele furono brutal- mente uccisi dalle forze gover- native, rimane vivo nelle menti di molti. Questo è un punto dolente che non è stato risolto e una vera riconciliazione tra le due comu- nità non potrà esserci, fintanto che esso non sia affrontato sere- namente. Non ci sono scontri et- nici, ma un risentimento profondo che può venire in su- perficie, in particolare in tempo di elezioni. SICUREZZA Vivere e viaggiare in Zimbabwe continua a essere relativamente sicuro, se confrontato, ad esem- pio, con il vicino Sudafrica, dove crimini violenti sono frequenti, anche dovuti alla xenofobia. Tut- tavia, come risultato della crisi economica, arrivata dopo la si- ZIMBABWE 62 MC NOVEMBRE 2013 stematica e forzata cacciata dei proprietari terrieri bianchi, c’è stato un aumento dell’attività criminale. Ogni discussione sullo Zim- babwe è incompleta se non si parla della cosiddetta «tribù bianca». Rimangono nel paese un gran numero di bianchi zim- babweani di terza e quarta gene- razione. Tra il 1998 e il 2000 ci fu una cacciata di massa dei pro- prietari di origine europea dalle loro fattorie. Scene terribili che portarono il paese e il suo presi- dente in cattiva luce a livello in- ternazionale. È importante guar- dare alle cause e ai risultati di questi sfratti. In primo luogo gli zimbabweani «indigeni» si senti- vano emarginati negli anni da una minoranza bianca che aveva imposto una politica simile all’ a- all’ovvio riferimento a una per- sona, la radice della parola bantu «utu» identifica uno stato di essere, la disposizione di ve- dere l’altro come un essere umano e di considerarlo con ri- spetto e considerazione. Il movi- mento «Ubuntu» che si sta ri- svegliando in Sudafrica è un ten- tativo di rivitalizzare queste anti- che usanze. La popolazione di lingua shona e che parla i suoi vari dialetti co- stituisce la maggioranza degli zimbabweani ed è dominante nei settori del commercio, educa- zione e politica. Il secondo gruppo etnico sono i ndebele , di- scendenti di un gruppo di guer- rieri zulu (un’etnia sudafricana di fieri combattenti) che si instal- larono nel Sud dello Zimbabwe alla fine degli anni 1830, sotto la leadership del capo militare Mzilikazi. Essendo una mino- ranza, i ndebele sono stati spinti in periferia e molti di loro sono poveri. Il colonialismo ha pertur- bato le loro comunità tradizionali molto ben organizzate, così oggi questo gruppo è escluso da molti privilegi politici. C’era una rivalità tradizionale tra shona e ndebele maggiormente dovuta al fatto che i primi hanno sempre accusato i secondi di averli spinti fuori dalle loro terre. I politici utilizzarono per i loro fini questa rivalità fin dopo l’indipendenza del 1980, ed essa perdura ancora attraverso modalità sottili. In effetti, il massacro di Guku- rahundi del 1983, nel quale cen- © Marco Cianflone © Marco Cianflone © Marco Cianflone

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