Missioni Consolata - Novembre 2013

belle esperienze di viag- gio, la prima in Togo, dove mi incontrai con una sua cugina, suora di San Gae- tano. Trascorsi qualche giorno in una missione, vivendo le ore laboriose della piccola comunità e incontrando, tramite suor Luciana, alcuni perso- naggi straordinari, italiani che fanno onore al nostro paese. Bellesi era già molto ma- lato, nel dicembre 2011. Era stato operato più vol- te, ma continuava a lavo- rare con impegno. Ci in- contrammo dopo la mes- sa che precede Natale, in Casa Madre. Saputo che stavo partendo per la Co- lombia, chiese al superio- re generale di darmi un appoggio presso la casa di Bogotà. Fu la mia ultima esperienza in un bellissi- mo paese, tormentato da molti problemi ma molto accogliente. Gli ultimi mesi ci siamo rivisti nel suo ufficio, dove andavo a trovarlo regolarmente. Il lavoro lo teneva in vita, ma per me era doloroso ve- dere come soffriva. Ricordo lo sguardo dispe- rato, muto, che mi rivolse l’ultima volta. Lo abbrac- ciai con affetto. Claudia Caramanti 09/08/2013 PELLEGRINO Padre Bellesi è stato il mio primo direttore. La prima volta in vita mia che ho inviato un articolo a una testata c’era lui, dall’altra parte del com- puter, a riceverlo, correg- gerlo, impaginarlo e pub- blicarlo. Poi vennero i mesi della preparazione della mia traversata in moto dell’Africa e sempre lui accolse me e il mio compagno di viaggio quando andammo a fargli visita alla redazione di Missioni Consolata a Tori- no per parlare del viaggio e accordarci per alcuni articoli. Discutemmo del- l’itinerario. «Beh, per passare dal Malawi alla Tanzania basta che pren- UNITO A VOI Mi unisco a Voi, cari mis- sionari, e a tutti coloro che hanno voluto bene a Padre Benedetto Bellesi. Abbiamo perso un amico in Terra ma ne abbiamo uno in più - e che amico! - in Cielo. Prega per noi Padre Be- nedetto, prega per tutti noi, assieme all’indimen- ticabile dottor Carlo Ur- bani e a quanti hanno de- dicato la vita all’evange- lizzazione e all’amore per gli ultimi. Grazie per l’attenzione. Francesco Rondina Fano, 31/08/2013 LEZIONE DI VITA Non sono mai riuscito a darLe del tu. Lo faccio a- desso, ci provo. Padre Bellesi, eri un grande. In ogni senso. Mi hai insegnato montagne di cultura e umanità, ab- biamo riso, e mi hai fatto piangere quando solo un anno fa al funerale di mia mamma hai detto parole grandi come te. Ma più di tutto penso che tu mi ab- bia dato la lezione di teo- logia più alta che abbia mai ascoltato. Un giorno venimmo a trovarti all’o- spedale io, Marco e Luca. Il tuo reparto era scassa- to, tu eri scassato, i pa- zienti tuoi compagni di sventura tutti scassati. Incontrasti una signora, moglie di un uomo scas- sato come te, che tra una parola e l’altra disse una frase tipo «ma pensa un po’ se Dio deve mandarci queste sofferenze». Tu con un sorriso le dicesti, severo, che Dio non è uno spedizioniere e si occupa di cose ben più grandi de- gli avvenimenti normali della vita. Io adesso riferi- sco quel tuo dialogo in maniera indegna della reale portata delle tue parole, ma rimasi molto contento della tua teolo- gia, perché mi dava un’i- dea di vastità, di grandez- za e di ordine logico. Sei stato un grande, caro Bellesi. Ti piaceva com- mentare e ridere, e in te ho sempre visto un uomo buono, coltissimo, raffi- nato e semplice. I funghi raccolti in Sudafrica, il tuo viaggio nella ex Jugo- slavia con l’uva mangiata sugli scogli, la scaletta al Santo Sepolcro che non si può rimuovere, le battute che ti facevano scoppiare nella risata tonante che ti caratterizzava, la dedica che ti ho fatto sul mio li- bro. Proprio io, a te! Che venivo a chiederti numi sugli avverbi! Quanti ri- cordi, tutti belli. Tutti. Torno al Lei, non ce la faccio. Caro padre Belle- si, La saluto! Un grande abbraccio! Maurizio Pagliassotti 15/07/2013 APPASSIONATO DI FOTO E VIAGGI Per molti anni ci eravamo scambiati solamente un breve saluto, quando ci incrociavamo nel corri- doio della redazione. La porta del suo ufficio, ac- canto a quello di Paolo (Moiola, ndr), era sempre chiusa, per via del fumo delle sue sigarette. Un giorno, oramai sono passati parecchi anni, pa- dre Bernardi lasciò la di- rezione della rivista, con nostro gran dispiacere. E- ra stato lui a chiedermi di collaborare, proprio 20 anni fa. Così iniziò la mia collabo- razione con Benedetto Bellesi. Se prima non a- vevo mai osato avvicinar- lo, mi resi presto conto che questo padre, se non aveva il carisma straordi- nario di padre Francesco Bernardi, era sicuramen- te una persona estrema- mente gentile, buona, al di là del suo modo burbe- ro di porsi. Scoprii che era appassio- nato come me di fotogra- fia e di viaggi. Era una ba- se solida per iniziare a in- tenderci e collaborare. Da quel momento fu lui a prendersi l’incarico di leggere e sistemare i miei resoconti di viaggio, con- sigliandomi e stimolan- domi a scrivere. Mi assi- steva anche con i proble- mi tecnici del computer e della fotografia. Devo a padre Bellesi due 6 MC NOVEMBRE 2013 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com PADRE BELLESI

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