Missioni Consolata - Novembre 2013
MC ARTICOLI dati positivi, il sistema sanitario peruviano non è cre- sciuto in maniera equivalente. In generale, fuori dalle città e nelle regioni di montagna ( sierra ) e di foresta ( selva ) curarsi è complicato e a volte impossibile. «La diseguaglianza, la esclusione e la povertà - scriveva la rivista peruviana Otra Mirada in un’ottima monogra- fia del 2009 2 - sono fattori che rendono le persone più vulnerabili ai problemi di salute e, a loro volta, diven- tano barriere all’accesso a servizi sanitari adeguati. (...) Il diritto alla salute, identicamente al diritto all’istru- zione e altri diritti sociali, non è stato attivamente pro- tetto dallo stato negli ultimi decenni». I n Perú il diritto alla salute è riconosciuto (senza en- fasi) dalla Costituzione del 1993, una carta di netta impronta neoliberista. Se è vero che la protezione della salute è un diritto riconosciuto a tutti (art.7), è altret- tanto vero che lo stato si limita a garantire il libero ac- cesso alle prestazioni attraverso entità pubbliche, pri- vate e miste (art.11). Il risultato è che troppo spesso il diritto alla salute rimane teorico per la maggioranza della popolazione. Difficile dunque negare l’esistenza dell’equazione «più denaro, più salute». Un’equazione valida - magari in gradi diversi - in moltissimi paesi, so- prattutto in quelli dove lo stato sociale non è mai arri- vato o è stato schiacciato dall’avvento del modello neo- liberista. Paolo Moiola N OTE 1 - Per maggiori informazioni, di seguito riportiamo i siti delle varie organizzazioni: www.minsa.gob.pe ; www.essalud.gob.pe ; www.sis.gob.pe; www.sisol.gob.pe. 2 - Otra Mirada, La democracia no goza de buena salud, novembre 2009: www.otramirada.pe . # A sinistra : il centro di salute pubblica di Huanchaco, nota località balneare di Trujillo. Ben diversa è la situazione nelle zone interne del Perú. Sopra : un’infermiera di «EsSalud» con una campesina della sierra . A destra : altre donne in attesa di essere ricevute per un controllo medico preventivo. LA SALUTE DEI PERUVIANI DATI ECONOMICI: • Tasso di crescita annuale (stima 2013): 5,9%. • Tasso di povertà (2011): 27,8% (era 48,7 nel 2005). DATI SANITARI: • Spesa sanitaria (pubblica+privata) (2010): 5,08%del Pil (media dei paesi latinoameri- cani: 7%; in Italia, sempre nel 2010: 9,2%, di cui 7,3%pubblica). • Spesa sanitaria annuale procapite:circa 400 dollari (suddivisi ametà tra pubblici e privati). • Mortalità infantile (ogni 1.000 nati vivi, 2010): 17,0 (era 75 nel 1990; in Italia, nel 2010: 3,3). • Mortalitàmaterna (ogni 100.000 nati vivi, 2011): 92,7 (in Italia: 3 ogni 100.000 nati vivi). • Denutrizione cronica infantile (2012): 19,5% (era 30%nel 2000). • Principali cause di mortalità prima dei 5 anni di vita (2013): infezioni vie respiratorie (40,5%), infezioni intestinali (7,7%), denutri- zione (5,2%). • Principale causa di morte da agente infettivo dopo l’Aids: tubercolosi, 96 casi ogni 100.000 abitanti nel 2013 (erano 198 nel 1990; in Italia: 10 ogni 100.000). F ONTI : Bancomondial, Organización Panamericana de la Salud, Minsa, Instituto Nacional de Estadística e Informática (Inei), Oms, Istat (Italia).
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