Missioni Consolata - Novembre 2013

OSSIER zione pongono una seria incognita sul futuro dell’in- tera regione e sulla sorte dei suoi abitanti. Lo sversamento in mare di centinaia di tonnellate d’acqua radioattiva utilizzata per il raffreddamento dei reattori fusi è solo l’ultimo di una impressionante catena di incidenti causati, per la maggior parte, dal- l’imperizia e dalla superficialità con cui la Tepco e il governo hanno affrontato l’incidente. Ora si è ag- giunta la paura del cedimento della struttura che in- globa il reattore numero 4, sprofondata per una ven- tina di centimetri nel terreno reso fradicio dalle per- dite di acqua. La situazione rischia di non essere più controllabile, come dimostra la continua oscillazione delle misure di radioattività che vengono continuamente monito- rate nei vari punti della prefettura di Fukushima. Il passaggio di consegne dello scettro di primo mini- stro da Yoshihiko Noda, esponente del Partito Demo- cratico (Pd) a Shinzo Abe, del Partito Liberaldemo- cratico (Pld), avvenuto il 26 dicembre 2012, ha ulte- riormente ingarbugliato la matassa politica ribal- tando, per l’ennesima volta, l’agenda energetica del paese. Dopo lo tsunami del 2011, infatti, i democratici, allora al governo, avevano deciso di varare un pro- gramma che azzerasse, entro il 2040, la produzione di energia nucleare nell’arcipelago dando il via alla na- scita di una serie di proposte per l’utilizzo di fonti energetiche alternative a quelle tradizionali. Il più prolifico e concreto tra gli scienziati è Tetsunari Iida, fondatore e direttore dell’Isep ( Institute for Sustaina- ble Energy Policies ): «Il nostro obiettivo è quello di creare una società che possa essere alimentata per il 100% da energie rinnovabili» afferma il ricercatore con un passato da ingegnere nucleare alle spalle. L’i- dea, per raggiungere tale traguardo, è esattamente l’opposto di quello che è accaduto in Italia fino a qual- che anno fa: anziché tappezzare vaste superfici di ter- reno con pannelli solari sottraendole alla produzione 38 MC NOVEMBRE 2013 Sopra: un tecnico rileva i valori di radioattività nella zona di Minamisoma. Al centro : una strada della cittadina di Tomioka, a tre chilometri dalla centrale di Fukushima. È stata eva- cuata subito dopo lo tsunami e l’incidente del marzo 2011: da allora è rimasta una città fantasma. / Edificio di Tomioka colpito dallo tsunami. A destra : le lancette dell’orologio di un esercizio com- merciale sono rimaste ferme all’ora in cui lo tsunami ha devastato la cittadina di Tomioka. / In basso : quel che resta di un ristorante italiano.

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