Missioni Consolata - Novembre 2013

superiore alla norma. Animali destinati a morire nel giro di qualche anno, uccisi da invisibili atomi che ri- lasciano particelle ad alta energia danneggiando il loro Dna. Poco più avanti, a Tomioka, i segni dello tsu- nami sono ancora evidenti: la stazione del treno è di- strutta e l’intero paese, anch’esso disabitato, è deva- stato. Qui il tempo si è fermato a quell’11 marzo del 2011. Nel piccolo ristorante di fronte al porticciolo i piatti sono impilati uno sull’altro in attesa di clienti che ormai non arriveranno più, mentre nelle case sventrate si intravedono giocattoli, quadri, giornali. OSSIER DOPO IL DISASTRO DELL’11 MARZO 2011 L’INCUBO DURERÀ A LUNGO DI P IERGIORGIO P ESCALI I l semaforo giallo continua a lampeggiare ritmica- mente. Incessantemente. È l’unico segnale di pre- senza umana rimasto nella cittadina di Futaba, meno di tre chilometri in linea d’aria dalla cen- trale di Fukushima Daiichi, l’impianto nucleare col- pito dallo tsunami del marzo 2011 e da cui continuano a fuoriuscire notevoli quantità di isotopi radioattivi. La statale numero 6, l’importante arteria stradale che segue la costa verso nord, è improvvisamente inter- rotta: un cartello spiega che oltre è impossibile prose- guire, ma non ne indica il motivo, del resto troppo fa- cile da intuire. La ferrovia è completamente avvolta nella fiorente vegetazione. Parcheggio l’auto lungo quella che era la via principale del nucleo abitato: il silenzio penetra fin dentro le ossa. Improvvisamente un grugnito: dietro me un maiale, a una decina di me- tri di distanza, mi scruta immobile e titubante prima di riprendere la sua strada e immergersi nel giardino incolto di una casa privata. A Minamisoma, l’ultima città prima di entrare nella zona proibita, mi avevano avvertito della presenza di animali domestici inselva- tichiti: maiali, cani, gatti, mucche che si aggirano indi- sturbati tra i campi abbandonati alimentandosi di prodotti di un suolo dove il Cesio 137 è decine di volte Si dice che la bonifica durerà 40 anni. In- tanto, nella centrale devastata dallo tsu- nami del marzo 2011, gli allarmi conti- nuano. Acqua radioattiva è arrivata fino in California. Nonostante gli evidenti problemi, il premier Abe ha confermato la scelta nucleare del paese. E l’ottimi- smo viene alimentato anche con l’asse- gnazione al Giappone delle Olimpiadi del 2020. A Fukushima abbiamo cammi- nato tra le rovine e parlato con i soprav- vissuti. Queste sono le loro storie. A sinistra: il check point all’entrata della «No-Go Zone», l’area attorno alla centrale nucleare di Fukushima dove, a causa dell’elevato tasso di radioattività, nessuno può entrare se non con permessi speciali e per brevi periodi. / Tecnici della Iaea valutano i danni alla centrale di Fukushima. 36 MC NOVEMBRE 2013

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