Missioni Consolata - Novembre 2013
NOVEMBRE 2013 MC 19 A livello sanitario esiste un’orga- nizzazione ben strutturata e ab- bastanza funzionale, specie nelle città. Non altrettanto nelle peri- ferie e nei villaggi, dove le diffi- coltà si moltiplicano e le strut- ture sono paurosamente carenti. Le malattie più frequenti sono malaria e Aids. L’educazione, in generale, lascia molto a desiderare, anche se le università si moltiplicano. Le iscrizioni alla scuola all’inizio dell’anno sono moltissime, ma passando i mesi, il numero dei frequentanti si riduce, cosicché molti non finiscono l’anno scola- stico. Il risultato è che molti ra- gazzi non terminano neppure la scuola di base. Il fenomeno coin- volge soprattutto le bambine. Il livello d’insegnamento resta molto basso: dopo anni di scuola talvolta si stenta a leggere e scri- vere. Nonostante le molte de- nunce di questo problema sembra non esserci soluzione. Il miraggio è sempre la città, ma purtroppo molti vi soccombono. In questa lotta per la sopravvivenza è favo- rita la prostituzione e il formarsi di gruppi sbandati di giovani. In generale, la Chiesa ha un fa- scino morale rilevante. Non ha grandi strutture perché nel pe- riodo marxista-leninista ha su- bito una purificazione che le ha fatto bene. A quel tempo si è svi- luppata una Chiesa molto viva in cui veramente si «camminava assieme». Con il passare degli anni forse la freschezza iniziale si è affievolita, ma è senza dub- bio una Chiesa piena di ministeri # A sinistra: Unkanha, entrata dell’antica missione dei padri spagnoli. # A fianco : Molowera, in preghiera nella cappella. (servizi alla comunità da parte di laici), con un ruolo importante nella storia del Mozambico. VERSO TETE La provincia di Tete conta circa due milioni di abitanti sparsi in un’area di 100.715 Km quadrati (un terzo dell’Italia, ndr ), ed è suddivisa in 12 distretti. Il territo- rio è molto vario: vi si trova una zona fertile, molto popolata, l’al- tipiano di Agonia, e una zona secca e arida, lungo il rio Zam- besi e il lago artificiale di Cahora Bassa. Centro propulsore di tutta la provincia è la città di Tete. Le popolazioni appartengono alla stessa etnia bantu , ma sono differenti per lingua e tradizioni. Vi sono due strade asfaltate che portano al confine con Malawi e Zambia. La gente vive di agricol- tura tradizionale e, quando può, di commercio informale, con bancarelle lungo la strada. L’alti- piano di Angonia ha un livello di vita superiore alle altre parti della provincia. A 170 Km da Tete si trova la diga idroelettrica di Cahora Bassa, che potrebbe dare energia a quasi tutta l’Africa australe. L’e- lettricità arriva quasi ovunque, dando una potenzialità grande di sviluppo. A 20 Km da Tete, a Moatize, è stato trovato un enorme giaci- mento di carbone. Altrettanto pare stia accadendo nei distretti di Magoè, Zumbo e Changara. Per questo fatto tutta la provincia di Tete sta vivendo un momento di esplosione economica e di «occupazione» da parte delle grandi compagnie minerarie, so- prattutto quella del carbone. Le enormi potenzialità energeti- che e minerarie della zona hanno attirato qui le multinazio- nali. La gente locale è costretta a lasciare le terre per cedere po- sto alle miniere. Viene in qualche modo indennizzata, ma perde il suo habitat naturale che gli ga- rantiva una vita dignitosa. Ci si trova così immersi in un flusso caotico di gente che si sta spo- stando, con i prezzi che crescono vertiginosamente. A questo si deve aggiungere l’invasione di tecnici e di personale delle grandi compagnie minerarie, come la Vale e la Rio Tinto, che arrivano dall’estero con l’unico scopo del profitto e completa- mente estranei al mondo afri- cano. Nei loro insediamenti vi- vono isolati e allergici a tutto ciò che capita attorno, chiusi e ag- grappati alla propria sicurezza culturale. UNA MISSIONE LONTANA Dalla città di Tete parte una strada che va alla frontiera con lo Zambia. Percorsi 163 Km, si apre a sinistra una strada ster- rata che si snoda in mezzo alla foresta fino al rio Capoce, da dove inizia il distretto di Marávia. Di qui la strada incomincia a sa- lire con un continuo saliscendi fino ad arrivare, dopo 115 Km, alla cittadina di Finguè (scritto anche Fingoè o Fingwè). Situata in un anfiteatro molto bello e con alte colline che le
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