Missioni Consolata - Novembre 2013
alto mare», sintetizzava il premier spiegando le ragioni della scelta. L’obiettivo della nuova linea è di disincentivare i pericolosi viaggi della speranza che molti asiatici intraprendono - solitamente dal- l’Indonesia - a bordo di barconi, e che spesso si concludono con naufragi e annegamenti. In parti- colare, Canberra vuole scorag- giare i «migranti economici» che non fuggono da persecuzioni ma cercano migliori condizioni di vita in Australia. «La nostra aspettativa è che quando questo accordo regionale sarà applicato e il messaggio sarà ascoltato forte e chiaro, il numero di imbarcazioni diminuisca per rendere possibile procedere nor- malmente con le domande di asilo come prevede l’Alto Commissa- riato Onu per i rifugiati», aveva ag- giunto Rudd. Quindi non vi saranno più rifugi - come annunciato solo pochi mesi fa dallo stesso governo laburista, prima di confrontarsi con le posi- zioni più radicali dei rivali politici poi risultati vincitori nelle elezioni politiche - sul territorio austra- liano (nemmeno in aree esterne e defilate) per i boat people che qui arrivano dopo viaggi lunghi e peri- colosi, spesso pagando con la vita il tentativo. Sarà ulteriormente inasprita la procedura di scree- ning per chi cercherà la qualifica di profugo; infine, se sarà appro- vato lo status di rifugiato, la desti- nazione finale non sarà l’Australia, con le sue opportunità e i difficili equilibri etnici, ma la Papua- Nuova Guinea, uno dei paesi più poveri dell’area Asia-Pacifico. Uno shock per una parte del paese e per la comunità interna- zionale, ovviamente un rischio an- cora maggiore, in prospettiva, per chi tenterà il passaggio. IL MERCATO DEI PROFUGHI La nuova politica immigratoria non ha portato a Rudd la vittoria sperata e il suo terzo mandato da premier. Una linea ancora più se- vera ha agevolato l’affermazione del rivale Tony Abbott, al punto da andare verso un’attribuzione di ampi poteri sull’immigrazione marittima e sul controllo del traf- fico di esseri umani alle autorità militari, ma anche verso una revi- sione restrittiva dei tempi e delle possibilità di permanenza per i profughi già nel paese con visti temporanei. Oggi, come sottolineato da un ex primo ministro liberale, Malcom Frazer, «la protezione dei diritti 14 MC NOVEMBRE 2013 AUSTRALIA umani sotto i Laburisti non è mi- gliore di quella sotto i Liberali. Come parte di una politica accele- rata alla ricerca di un deterrente per fermare il flusso di irregolari verso l’Australia, si è arrivati a mi- nacciare i boat-people con una residenza in Papua-Nuova Gui- nea. Un modo per scaricare la re- sponsabilità su un paese del terzo mondo». «Il governo – ricorda Frazer - ha sempre avuto la pos- sibilità di fermare le imbarcazioni in arrivo dall’Indonesia, se avesse scelto di prendersi carico dei pro- fughi che arrivano in quel paese e li avesse portati direttamente in Australia». Davanti alle ripetute assicura- # A sinistra : un manifesto pubblicizza un documentario sull’immigrazione trasmesso dalla televisione austra- liana. A destra : proteste (22 luglio 2013) contro la legge che prevede la reclusione dei richiedenti asilo su isole del Pacifico. # In basso : un manifesto con gente giovane, sorridente e bianca indica la strada per ottenere il passaporto autraliano. Purché si tratti di immi- grati qualificati ( skilled ). © AFP / Romeo Gacad
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=