Missioni Consolata - Novembre 2013
cale racconta che i terroristi han- no distrutto le croci dalla cupola del monastero dei santi Sergio e Bacco. «Si tratta di una dichiara- zione di guerra nei confronti della comunità cristiana. Togliendo la croce vogliono lanciare un mes- saggio preciso: è arrivato il turno dei cristiani, ora tutto può accade- re». Patrimonio dell’Unesco, Maa- loula dista 40 km a Nord da Dama- sco. Il villaggio è famoso in tutto il mondo come uno dei luoghi sim- bolo della cristianità in Medio O- riente. Esso ospita il monastero di S. Tecla, abitato da monache orto- dosse, e il monastero dei santi Sergio e Bacco gestito dai sacer- doti greco-cattolici (melkiti). En- trambi sono da secoli luogo di pel- legrinaggio di fedeli cristiani e musulmani. Unico luogo al mondo dove è ancora parlato l’aramaico, il villaggio è considerato un sim- bolo della convivenza interreligio- sa. (AsiaNews) Sull’argomento vedi “Il cuore (malato) del continente” in Missioni Consolata, ottobre 2013, pp. 26-32. ARGENTINA EL CURA BROCHERO I l 14 settembre il cardinale Ange- lo Amato, prefetto delle Cause dei Santi, ha proclamato beato pa- dre José Gabriel Brochero, vissuto tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, conosciuto come il «prete-gaucho». Parroco a Villa del Transito, città che oggi porta il suo nome, col suo mulo arrivava o- vunque vi fosse qualcuno che a- vesse bisogno di aiuto, per l’anima e il corpo. Con le sue mani e con l’aiuto della sua gente costruì chiese, cappelle, scuole, aprì stra- de attraverso le montagne, pro- muovendo il progresso della regio- ne. Ma soprattutto promosse la fe- de, trasmettendola con lo stile di Sant’Ignazio di Loyola. «Che final- mente Brochero sia tra i beati è u- na gioia e una grande benedizione per gli argentini e i devoti di questo pastore che odorava di pecora, che si fece povero tra i poveri, che lottò sempre per stare vicino a Dio e alla gente, che fece e continua a fare tanto bene come carezza di Dio al nostro popolo sofferente», ha scritto papa Francesco nella sua lettera per la beatificazione. Pen- sando a lui, il Papa osserva: «Co- nobbe ogni angolo della sua par- rocchia. Non rimase in sacrestia a pettinare pecore, ma è stato zelan- te missionario, un pioniere nelle periferie geografiche ed esisten- ziali, un randagio della fede per portare l’amore e la misericordia di Dio a ogni famiglia». (Asca) SIRIA FUGA DA MAALOULA M aaloula, l’unico villaggio al mondo dove si parla ancora la lingua di Gesù, è ormai deserto dopo l’assalto degli estremisti i- slamici che all’inizio di settembre hanno iniziato a distruggere l’abi- tato. Dei circa 3 mila residenti, po- che centinaia sono rimaste a guardia delle loro case. Un sacer- dote della comunità cristiana lo- P adre Stefano Camerlengo, superiore generale, in visita ai missionari del Sud Africa, scrive: «In que- sti giorni abbiamo fatto un “pellegrinaggio” nei luoghi della memoria del nostro istituto in questo paese. Ci siamo recati in visita alla missione di Damesfontein nella diocesi di Dundee e continuando siamo passati per il centro di Lotair e abbiamo terminato contemplando la bella chiesa parrocchiale dedi- cata alla Consolata a Mayflower. In questa visita abbiamo potuto rivivere la missione realizzata dai mis- sionari della Consolata in terra sudafricana, ripensare a tutti i missionari che vi sono passati e sono stati segno di consolazione con la loro presenza e il loro lavoro e ricordare e pregare per quanti già sono ritor- nati alla casa del Padre. Colpisce il vedere dappertutto immagini del nostro caro Fondatore e della nostra cara Consolata. I missionari hanno lasciato queste zone, sono andati in altri lidi, ma la Consolata resta e continua la missione. In questo an- golo del paese ho rivisto la vita di una co- munità innestata in un territorio, che ha sposato veramente la causa di un popolo e ha scelto di mettersi in fila con i suoi po- veri». (Imc) SUD AFRICA: PELLEGRINAGGIO DELLA MEMORIA La Chiesa nel mondo # Sud Africa - I padri Marra e Mwigani nella chiesa di Mayflower dedicata alla Consolata.
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