Missioni Consolata - Ottobre 2013
che se non frequentemente collegato ai fenomeni già citati: quella che qualcuno ha chiamato rivoluzione mobiletica (G. Pollini, Rivoluzione mobiletica e diffe- renziazione delle relazioni sociali: alcune considera- zioni preliminari, in rivista di Sociologia Urbana e Rurale , v. XVIII, n. 49, 1996, p. 27-43 ), ovvero il fatto che tutto oggi si sposta molto di più e molto più in fretta: informazioni, denaro, merci, idee, e soprat- tutto uomini e donne. Le migrazioni, dunque, che ampiamente contribuiscono ad accelerare e a poten- ziare ulteriormente i fenomeni citati. Migrazioni e cambiamenti La presenza di un numero sempre maggiore di immi- grati in Europa non è solo un fatto quantitativo, di numeri che possono impressionare e preoccupare. La presenza di popolazioni immigrate, con diverso background storico, culturale, religioso e sociale, di fatto, ha prodotto «un’Europa plurale» molto diversa da quella che abbiamo conosciuto fino ad ora. Di fatto l’immigrazione produce anche un cambiamento qualitativo . Infatti la presenza di immigrati non è culturalmente né religiosamente neutra. Gli immi- grati non arrivano «nudi»: portano con sé, nel loro bagaglio, anche visioni del mondo, tradizioni, cre- denze, pratiche, tavole di valori, sistemi morali, im- magini e simboli. SEGNALI DI UN RITORNO DELLA DOMANDA RELIGIOSA In controtendenza con il secolarismo, il tracciato cul- turale dei nostri giorni vede aumentare la ricerca di senso con l’aiuto della religione. Si tratta però di una religione essenzialmente autoreferenziale, sul mo- dello del bricolage, come una strategia fai da te del benessere individuale, senza investimento nel cam- mino con gli altri e senza rilievo sociale. Anche i riti e le pratiche cristiane non vengono rifiutati, ma sono utilizzati come un repertorio di simboli e di gesti per ritrovare la pace, la serenità interiore, l’armonia per- sonale, il bisogno di spiritualità. Insomma si è aperto un grande supermarket del religioso accessibile a tutti anche grazie all’internet e alla televisione. Così, nell’attuale panorama religioso, specialmente europeo, i sociologi della religione parlano di una re- ligiosità basata sull’appartenere senza credere e, d’altra parte, su un credere senza appartenere: al- l’immagine tipica del praticante fedele e legato alla OTTOBRE 2013 MC 41 © Piergiorgio Pescali © Cereda - Madrid 2005 © Cereda - Madrid 2005
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