Missioni Consolata - Ottobre 2013
Qualora in via d'eccezione si giu- dichino necessari il trasferimento e il reinsediamento di detti popoli, questi non potranno avvenire se non col loro consenso libera- mente espresso in piena cogni- zione di causa». La sua violazione da parte del governo brasiliano è palese. «Perché - si chiede giustamente fratel Zacquini -, quando si pensa al “progresso”, non si pensa quasi «Un piccolo numero di “bianchi” - spiega fratel Zacquini - si è im- possessato di estensioni enormi di terre e domina il governo nazio- nale attraverso i “suoi” rappre- sentanti. L’enorme estensione del paese, la confusione nelle pro- prietà fondiarie e il potere econo- mico hanno il sopravvento sul buon senso e sulla legge. La quale legge, se è favorevole ai po- poli indigeni... la si cambia, come sta accadendo ora. In fin dei conti, viene detto a mo’ di giustifica- zione, le leggi vigenti, chi le ha fatte - e dunque chi le può modifi- care - non sono gli indigeni…». «TROPPA TERRA PER POCHI INDIGENI» La Bancada ruralista («Frente parlamentar da agropecuária»), i suoi potenti sostenitori («Confe- deração nacional da agricol- tura», gruppi imprenditoriali dell’agrobusiness e delle attività minerarie) e i media più influenti sostengono che 113 milioni di et- tari di territorio brasiliano (13,3% del totale, dati Isa) in mano ai popoli indigeni sareb- bero troppi. Va detto - tra l’altro - che spesso si tratta di un possesso teorico. Una parte considerevole delle terre indigene è infatti soggetta a invasioni costanti e prolungate da MC ARTICOLI # A lato , due foto storiche: il tratta- mento riservato a un’indigena e una coppia Karajá con il proprio bam- bino, morto di influenza. In alto : al- l’entrata di una fazenda di Roraima un cartello avverte che è proibita la caccia, la pesca ma anche l’entrata a cercatori d’oro e... preti. OTTOBRE 2013 MC 23 parte di vari soggetti: allevatori di bestiame, minatori, mercanti di legni pregiati, trafficanti di biodi- versità. «Perché, anche nel caso dei po- poli che hanno ottenuto il ricono- scimento delle loro terre, il go- verno non interviene con pron- tezza ed efficienza contro gli inva- sori? In questo modo si alimenta la mentalità che invadere terre in- digene e distruggervi la natura non rappresenti un crimine. In- centivati dall’impunità, le inva- sioni si moltiplicano. Se i contrav- ventori fossero gli indigeni, molto rapidamente sarebbero azionate le forze dell’ordine per reprimerli, anche con la violenza». Il problema è che spesso neppure lo Stato rispetta i territori indi- geni. Avviene, ad esempio, con le megaopere previste dal Pro- grama de aceleração do cresci- mento («Programma di accelera- zione della crescita», Pac e Pac- 2). Secondo la Fondazione per l’indio (Funai), ben 201 opere del Pac interessano terre indigene. Le più impattanti sono le centrali idroelettriche, in particolare Jirau e Santo Antonio sul fiume Ma- deira (Rondonia), Teles Pires (Mato Grosso) e São Luiz (Pará) sul fiume Tapajós e la più grande in assoluto, quella di Belo Monte, sul fiume Xingu (Pará). Opere de- vastanti per l’ambiente e per l’esi- stenza di decine di popoli indigeni, esse testimoniano anche il man- cato rispetto della Convenzione 169 della Organizzazione interna- zionale del lavoro (Oil), cui il Bra- sile aderisce. Secondo l’articolo 16, «i popoli in- teressati non devono essere tra- sferiti dalle terre che occupano. © Jesco von Puttkamer/ IGPA archive © Survival International I NUMERI • 305 popoli indigeni (alcuni com- posti da poche persone), dei quali 37 in isolamento volontario • 896.917 indigeni, così distribuiti: 324.834 in città 572.083 in aree rurali • 433.363 delle 896.917 persone in- digene vivono nell’Amazzonia le- gale (9 stati: Acre, Amapá, Amazo- nas, Pará, Rondônia, Roraima, To- cantins e parte di Mato Grosso e Maranhão) • 847 terre indigene (a diversi li- velli di riconoscimento*) • Estensioni delle terre: 851.196.500 ettari totali Brasile 112.983.625 ettari terre indigene 228.500.000 ettari privati incolti • 54 indigeni assassinati inmedia ogni anno. Durante il governo Cardoso ven- nero assassinati 167 indigeni, 20,8 per anno; durante il governo Lula gli indigeni assassinati furono 452, con unamedia annuale di 56,5; nei primi due anni di governo Rous- seff, i morti sono stati 108. (*) Iter di riconoscimento delle terre indigene: identificazione (Funai), de- marcazione, omologazione (con de- creto presidenziale), registrazione fon- diaria. F ONTI : Censimento Ibge 2010, Cimi, Cpt, Isa, Funai.
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