Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2013

82 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2013 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com Lo swahili, 10° lingua al mondo, parlata da circa 100 milioni di persone, è la più importante lingua bantu; è la lingua ufficiale di Tanzania, Kenya, Uganda e lingua franca dell’Africa subsahariana. Per informazioni e iscrizioni · CORSO DI BASE E CORSO ONLINE. email: martiniglm@alice.it, tel. 3406305479 · CORSO AVANZATO. email: angelo.malaika@gmail.com, tel. 3335730259 CORSI DI LINGUA E CULTURA PRESSO I MISSIONARI DELLA CONSOLATA IN TORINO nibile nel ciclo naturale ammonta a 40.000 mi- liardi di metri cubi all’an- no. Non solo; l’enorme massa di scarti e rifiuti a- gricoli e alimentari si tra- sforma nei gas anidride carbonica e metano che sono responsabili del continuo, inarrestabile peggioramento del clima. Una grande battaglia scientifica e culturale per comportamenti rispettosi «del prossimo», per di- minuire gli sprechi ali- mentari, assicurerebbe acqua e cibo a chi ne è privo. La chimica e la mi- crobiologia applicate agli scarti alimentari consen- tirebbe di ricavarne so- stanze adatte per altri usi umani, con minori inqui- namenti e minore richie- sta di risorse naturali scarse: una ingegneria e merceologia della carità al servizio dell’uomo. NUOVA VISIONE La salvezza, insomma, va cercata in un «serio im- pegno di contrastare la cultura dello spreco e dello scarto», di «andare incontro ai bisogni dei più poveri», di «promuovere una cultura della solida- rietà». «Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme». Sono le parole del Papa che è anche un chimico. Giorgio Nebbia 11/06/2013, via email «sono sacrificati agli idoli del profitto e del consu- mo», alla «cultura dello scarto». Le ricchezze del- la creazione non sono di una persona, o di una im- presa economica, o di un singolo paese, ma sono «doni gratuiti di cui avere cura», destinati ad allevia- re soprattutto «la povertà, i bisogni, i drammi di tante persone». Il dramma più grave consiste nel fatto che un miliardo di perso- ne manca di cibo suffi- ciente, in ogni parte di un mondo dominato dallo scarto, dallo spreco e dal- la distruzione di alimenti. «Il consumismo, ha detto il Papa, ci ha indotti ad a- bituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo. Ricordiamo, però, che il cibo che si butta via è co- me se venisse rubato dal- la mensa di chi è povero». Finalmente parole dure, da una autorità ascoltata da cristiani e non cristiani, credenti e non credenti, che sintetizzano la fonte dei guasti ecologici: la vio- lenza contro le risorse na- turali è violenza contro gli altri esseri umani, contro il prossimo vicino, contro il prossimo lontano nello spazio e contro il prossi- mo del futuro che eredi- terà un mondo impoverito per colpa degli sprechi di oggi, dei paesi ricchi e e- goisti. IL CICLO DELLO SPRECO L’ecologia spiega bene l’origine della fame di troppi esseri umani: gli alimenti umani diventano disponibili attraverso un complesso e lungo ciclo che comincia dai raccolti di vegetali: patate, cerea- li, piante contenenti oli e grassi. Dei vegetali di partenza solo una parte, meno della metà, diventa disponibile sotto forma di alimenti e di questi una parte va perduta, per le cattive condizioni di con- servazione e di trasporti dai campi e dalle fabbri- che ai mercati. Una parte delle vere e proprie sostanze nutritive viene destinata alla zoo- tecnia che «fabbrica» ali- menti animali ricchi di proteine pregiate con for- ti perdite: occorrono circa 10 chili di vegetali per ot- tenere un chilo di carne; il resto va perduto come escrementi, come gas della respirazione degli animali da allevamento e come scarti della macel- lazione. Nei paesi indu- striali gli alimenti vegeta- li e animali, prima di arri- vare sulla nostra tavola o nel nostro frigorifero, passano attraverso una lunga catena che com- prende il trasporto attra- verso i continenti o gli o- ceani, poi attraverso pro- cessi industriali di conservazione, trasfor- mazione, inscatolamento, ciascuno con rilevanti perdite di sostanze nutri- tive che diventano scarti da smaltire come rifiuti. Poi gli alimenti passano attraverso il sistema del- la distribuzione, anch’es- so caratterizzato da spre- chi, si pensi alle merci in- vendute o deteriorate o che superano i limiti di scadenza, che diventano anch’esse scarti e rifiuti. Alla fine le sostanze nu- tritive, stimabili in un quarto di quelle che la natura aveva prodotto, arrivano a casa nostra o ai ristoranti e anche qui si hanno altri scarti e sprechi: in media, nel mondo, 100 chili per per- sona all’anno. Indagini della FAO, l’organizzazio- ne delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’a- gricoltura, indicano in 1,3 miliardi di tonnellate al- l’anno il peso degli ali- menti complessivamente sprecati, un terzo di quel- li disponibili, circa un de- cimo delle sostanze nu- tritive, caloriche e protei- che, che la natura aveva prodotto con i suoi cicli e- cologici. Lo spreco alimentare è accompagnato da spreco di acqua, quella che l’in- tero ciclo del cibo richie- de per l’irrigazione e per i processi di trasformazio- ne: l’agricoltura infatti assorbe circa 10.000 mi- liardi di metri cubi di ac- qua all’anno, una quan- tità enorme se si pensa che l’acqua dolce dispo- Continua da pag. 7 SWAHILI

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