Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2013

CELEBRANTE - Il predicatore sta in piedi di fronte alla co- munità. MOSCHEE - Le moschee sciite sono decorate finemente, este- ticamente accoglienti e attraenti. Si confronti una qualsiasi mo- schea dell’Arabia Saudita con quelle di Teheran o Isfahan, capo- lavori di bellezza e arte. PILASTRI DEL CULTO - Nello sciismo duodecimano ci sono 10 pilastri, chiamati «ausiliari della fede» ( furu ʿ al-din ): 1) al-sa- lah (in persiano, namaz ); 2) sawm ; 3) al-zakah (2,5% della ric- chezza; non prevede donazioni in denaro, ma in oro, grano, ani- mali, prodotti); 4) khums , una tassa annuale del 20% circa del reddito da donare agli imam e ai bisognosi; 5) hajj ; 6) jihad , la lotta sulla via di Dio (ce ne sono di molte tipologie); 7) amr-bil- Marouf , incoraggiare, prendere parte a ciò che è buono; 8) nahi anil munkar , rigettare, proibire ciò che èmale; 9) tawalla , espri- mere l’amore per il bene (per gli amici di Dio, i suoi Profeti, co- loro che desiderano e sostengono la giustizia, la verità); 10) ta- barra , esprimere odio e rifiuto per il male (verso i nemici di Dio, dei Profeti e dell’Umanità, e verso gli oppressori). PROFESSIONE DI FEDE ( SHAHADA ) - Gli sciiti aggiun- gono «e ‘Ali ibn Abi Talib è amico di Dio». ATTEGGIAMENTO NELLA PREGHIERA - Gli sciiti pre- gano con le mani in parallelo rispetto al corpo, davanti alle co- sce. La preghiera è realizzata con l’ausilio di una pietra ( turbah ) su cui va a posarsi la fronte, nella genuflessione sopra il tappeto. Essa termina pronunciando tre volte il takbir (« Allahu akbar », Dio è il più grande). DONNE - Per gli sciiti, due donne sono considerate come mo- dello per tutte, e hanno un ruolo particolarmente importante: Fatima Zahra (figlia del profeta Muhammad, moglie di ‘Ali e madre di Hasan e Hussayn) e Zaynab, la figlia di ‘Ali e Fatima. Nel mondo sciita è permesso il mut‘a : matrimonio a tempo tra un uomo e una donna non sposata. Il matrimonio, siglato attra- verso un contratto e il pagamento di una somma di denaro a compensazione, può durare da qualche ora a anni. In realtà si tratta di un’istituzione pre-islamica, condannata dagli ayatollah iraniani e avversata dal sunnismo che la considera al pari della prostituzione. Il mut‘a viene riconosciuto come una sorta di sal- vacondotto legale per i rapporti sessuali non finalizzati alla pro- creazione (prevista all’interno del matrimonio permanente). VELO ISLAMICO - Cambia soltanto il nome e la tipologia. Ad esempio, in Iran è diffuso lo chador , unmanto che copre tutto il corpo. FESTE - Gli sciiti festeggiano anche: Mawild , l’anniversario della nascita del Profeta, della figlia Fatima e di tutti e 12 gli imam ; l’ Eid al-Ghadir , per ricordare la nomina di ‘Ali come suc- cessore di Muhammad; la morte di tutti gli imam , e in partico- lare Ashura , in cui viene ricordato il martirio di Hussayn a Kar- bala. Quaranta giorni dopo Ashura c’è la festa di ‘ Arba‘iyn , a ri- cordo della visita dei suoi familiari al sepolcro. CIBI E BEVANDE - Non ci sono differenze con il sunnismo. • PROFETA - Nessuna differenza con i sunniti sulla figura di Muhammad. NASCITA SCIITI - Da shi ʿ a, shi‘at ‘Ali , «partito di ‘Ali», cu- gino e genero di Muhammad. Si costituì, secondo la tradizione sciita, nel giorno di Ghadir Khum , quando Muhammad alzò la mano di ‘Ali mostrando che lui sarebbe stato il suo successore ( khalifa ) nella direzione della comunità islamica, umma . Gli sciiti credono che il califfato spettasse a ‘Ali e che gli fu ingiusta- mente sottratto con la nomina di altri tre successori, prima di lui - Abu Bakr, ‘Omar e ‘Uthman - che loro non riconoscono. Co- stituiscono il secondo gruppo dell’Islam. DIFFUSIONE - Il 10-15% dei musulmani è costituito da sciiti delle diverse correnti (duodecimana, la principale, e poi ismae- lita, zaidita). Lo sciismo ( si veda la cartina ) è diffuso in Iran (la maggioranza della popolazione), Iraq (un terzo della popola- zione musulmana), Pakistan (20%), Arabia Saudita (15%), Bah- rein (70%), Libano (27%), Azerbaigian (85%), Yemen (50%), Si- ria, Turchia, e in altre parti del mondo, compreso l’Occidente. TRADIZIONE - Sono chiamati Ahl al-Bayt , la gente della Casa. Anche loro seguono gli ahadith , ma accettano anche detti di discendenti del Profeta. CLERO - Ha un clero organizzato, preparato in università spe- cifiche di scienze islamiche o nelle hawza (scuole teologiche). Per diventare shaykh c’è bisogno di una cerimonia, mentre, per salire nella gerarchia, il credente deve continuare a studiare, fino a diventare mullah e poi ayatollah . Nello sciismo l’ ayatollah ( ayatu-l-Lah , segno di Dio) è considerato il più alto dignitario del clero. È un titolo conferito a coloro che hanno ottenuto me- riti, sia per proclamazione che per nomina da parte di un altro ayatollah . Per diventare ayatollah , oltre agli studi specifici e una grande conoscenza della religione, il fedele deve essere un di- scendente diretto di Muhammad. IMAM - L’ imam è colui che deve guidare la religione in assenza del Profeta. Per i Duodecimani sono 12 gli imam , tutti discen- denti di Muhammad, e dotati di infallibilità. Il 12° imam è l’ imam occulto, il Mahdi. Quello dell'imamato è un concetto-chiave che distingue sciiti da sunniti. TESTISACRI - Come i sunniti, conun’estensione per gli ahadith . RELIGIONE E POLITICA - Gli sciiti hanno una tradizione di indipendenza dei leader religiosi rispetto a quelli politici. Tuttavia, lo stato è soggetto al clero, il quale monitora e de- cide se un governante è degno di governare e se rispetta le linee guida islamiche. SCUOLE DI GIURISPRUDENZA - La maddhab sciita è la jafarita , ma ce ne sono molte altre, e ogni credente segue le scuole che ritiene meglio, senza imposizioni preordinate. Lo sciismo non accetta l’imitazione di giuristi morti, ma segue quelli in vita. Inoltre, i saggi/studiosi sciiti di scienze religiose di- vergono dai loro colleghi sunniti perché danno molto più peso all’esercizio della ragione e dell’intelletto. Per esempio, al posto del qiyas (una delle fonti del dirittomusulmano, usul al-fiqh , che si basa sul principio di analogia per induzione, analizzando casi simili), gli sciiti usano lo ‘aql o ijtihad , «raziocinio individuale». Rappresenta lo sforzo di riflessione che gli ‘ulema’ (scienziati, studiosi di scienze islamiche) o i mufti (accademici islamici cui è riconosciuta la capacità di interpretare la legge, la shari‘a ) in- traprendono per interpretare le fonti della legge ( usul al-fiqh ) e formare opinioni legali qualificate, dando regole al fedele e in- formandolo sulla liceità o meno di un’azione. AGOSTO-SETTEMBRE 2013 MC 39 © Maria Pia Moiola MC L’ENIGMA IRAN GLI SCIITI

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