Missioni Consolata - Luglio 2013
DAI LETTORI Cari mission@ri LUGLIO 2013 MC 5 sincero con affetto filiale e spirituale. Siete luce di verità, di amore e di al- truismo per tanta gente povera, abbandonata, op- pressa e dimenticata dai popoli ricchi. Attraverso p. Oscar, superiore dei missionari in Etiopia, un grazie a tutti i missionari per l’ospitalità ad Addis Abeba (nuovo fiore) e nel- le altre missioni. Con affetto e un forte ab- braccio di amicizia e cor- dialità. Giovanni De Marchi via email, 2/5/2013 PADRE GIANNI, UNO CHE C’ERA Oggi siamo qui. Sono pas- sati trent’anni eppure è come ieri. Noi abbiamo capelli più o meno bian- chi, rughe più o meno marcate eppure siamo noi. È passata una vita, la nostra vita, abbiamo fatto lavori diversi, scelte di- verse, percorso strade di- verse eppure siamo noi. Ci siamo ritrovati, un po’ storditi e commossi, quando abbiamo saputo della sua morte, inattesa anche se conoscevamo le sue condizioni di salute. RITORNO IN ETIOPIA Egregio direttore, amare e vivere la vita è donarsi agli altri. Il tempo corre veloce e il «mal d’A- frica» aumenta sempre di più. Da poco sono ritorna- to dal quinto viaggio nella mia amata Etiopia. Altre emozioni, altre esperien- ze e altri orizzonti e realtà vissute. Pensavo di cono- scere già la gente dei vil- laggi di Weragu e Minne, il loro modo di vivere, di comportarsi ma ho costa- tato che ho molto ancora da apprendere. Nei villag- gi sono ormai di casa, so- no uno di loro fra loro. I bambini, le donne e i gio- vani mi vogliono bene. Ho potuto fotografarli anche all’interno delle loro ca- panne. Sono stato accolto con amicizia da una fami- glia cattolica, una musul- mana e una ortodossa. Le suore della clinica ogni due-tre sabati al mese si recano in un villaggio vici- no, distante due ore di cammino, per insegnare a leggere e scrivere agli adulti, e le norme igieni- che e comportamentali. Ho portato a p. Angheben Paolo la somma raccolta in Borgo e valle, frutto della generosità dei be- nefattori che hanno dona- to con amore. Dal profon- do del cuore un grazie sentito, sincero, affettuo- so con l’augurio di ogni bene. La somma è servita per pagare lo stipendio per quaranta maestri che insegnano a 1.200 bambi- ni nella scuola primaria e secondaria dei due villag- gi. Lo studio è una tappa fondamentale per lo svi- luppo di quel paese. Lo stato non dà nulla ma pretende il rendiconto dei soldi ricevuti: ora anche le bambine, anche quelle musulmane, vanno a scuola come i coetanei maschi. Nella biblioteca di Debre Selam (rifugio di pace), ora funzionante, circa 5.000 studenti pos- sono studiare, scambiarsi libri e imparare a usare il computer e l’internet. P. Paolo è ritornato a Modjo: la missione stava moren- do ed ha portato una ven- tata di fede, di entusia- smo e di speranza. Ora il bellissimo centro di ani- mazione missionaria e vocazionale è funzionan- te. I nuovi progetti di p. Paolo sono: la costruzio- ne di una sala mensa per 180 bambini della locale scuola materna (costo circa 20.000 euro) e una chiesetta chiesta da un collega missionario senza mezzi, in un villaggio vici- no (costo circa 7.000). La fede profonda del pa- dre, la solidarietà vera dei benefattori e l’onestà del- la ditta del geometra Car- nevale faranno un altro prodigio. A p. Paolo, uomo di pre- ghiera, di azione, di poche parole, schivo ma grande psicologo e apostolo di a- nime, vada il mio grazie infinito. A tutti i missiona- ri, suore e fratelli della Madonna Consolata di To- rino, sparsi sui cinque continenti, testimoni di Cristo e della Vergine Ma- ria, di cuore un grazie Correzione: Le coordinate giuste di Sererit in Kenya (vedi MC 5/2013, p 21 ) sono 1°40’47.08” N e 37°10’37.31” E e non quelle indicate che si riferiscono invece alla chiesa di San Bartolomeo a Serle, Brescia. Scusate lo svarione. Inoltre Sererit significa «acqua che scorre» e non «acqua scarsa» (Sereolipi).
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