Missioni Consolata - Luglio 2013
MC DECRESCO, QUINDI SONO LUGLIO 2013 MC 39 J ean Louis Aillon è un medico 29enne, specia- lizzato in psicoterapia dinamica adleriana. Fa parte del direttivo nazionale del Movimento per la decrescita felice ed è il responsabile del settore Salute all’interno del Movimento. Jean Louis è una persona estremamente piacevole che, con una buona dose di profondità e disinvol- tura, ci racconta la sua visione della decrescita ponendo l’accento sulla reale necessità di un ca- povolgimento di paradigma in medicina e analiz- zando l’orizzonte dei giovani. Jean Louis, decrescere bene e meglio. Ci dai qualche input in merito? «L’obiettivo della decrescita è di rimettere al centro gli esseri umani in un nuovo rinascimento, in armonia con la natura. In questo stato delle cose, l’economia deve essere semplicemente un mezzo che garantisca la piena realizzazione de- gli esseri umani. L’idea sostanziale è: non si deve fare sempre di più ma fare meglio, non pensare alla quantità ma alla qualità, consci dei propri li- miti e di quelli del pianeta. Una società in cui si possa consumare meno e meglio, lavorare un po’ meno per dare più spazio alle relazioni, alla sfera affettiva, spirituale e creativa. In questo senso ri- tagliarsi del tempo “liberato” che non è il “tempo libero” catturato dagli svaghi dell’industria del di- vertimento ma un tempo prezioso da dedicare a sè stessi e ai propri cari. Noi siamo stati coloniz- zati da un’immagine della crescita che nutre in sé una serie di disvalori: essere sempre in forma, competitivi sul lavoro, inseguire benessere mate- riale e successo. Con la decrescita si intende de- colonizzare quest’idea della crescita». S alute, psiche e crescita dell’uomo. Come può la decrescita intervenire in questo am- bito? «Innanzitutto occorre porsi una do- manda: “Da cosa dipende la nostra salute?”. La risposta è così ripartita: 7% da fattori genetici, 15% dall’organizzazione sanitaria e il restante 70% dagli stili di vita che si conducono e dall’im- patto ambientale. Una buona rete sociale ac- canto a sé, una sana alimentazione e dei ritmi meno pressanti costituiscono le chiavi per miglio- rare il nostro stato di salute. La “crescita” fine a se stessa ha prodotto solo ineguaglianze e stili di vita insalubri. La depressione nel 2020 sarà la prima patologia per cause di disabilità del mondo, insieme ad altri malesseri sempre in au- mento come l’insonnia e la cefalea. Decrescere in ambito sanitario, significa, a mio avviso, svinco- lare la medicina dalle influenze che nel corso dei secoli le ha apportato un sistema economico ba- sato esclusivamente sulla crescita del Pil; affran- carla da una visione miope della scienza e del progresso che ha fatto dell’uomo un oggetto di studio come gli altri, trascurandone le varie di- mensioni essenziali, la sua unitarietà e la sua complessità. La decrescita in questo ambito, come in economia, si propone di riorientare la medicina secondo un carattere prettamente qua- litativo (e non quantitativo), riportando l’unicità della persona al centro del processo medico e promuovendo tutte quelle pratiche che mirano al reale benessere psico-fisico e sociale dell’essere umano, inteso nella sua globalità. Alcuni temi di carattere generale (su cui vi è un consenso inter- nazionale) che possono essere affrontati con questo metodo, nell'ottica della decrescita ri- guardano: gli stili di vita, la prevenzione, la pro- mozione della salute, l’approccio olistico al pa- ziente, l’abolizione del consumismo farmaceutico, lo stress stile di vita odierno, l’ambiente e l’inqui- namento, l’approccio al dolore, l’organizzazione sanitaria e molto altro ancora». C hiediamo a Jean Louis Aillon di spiegarci come rientrano i giovani nella decrescita. «La decrescita è una filosofia che fa presa su coloro che sono imbrigliati negli ingranaggi della “megamacchina capitalistica”. Il mondo dei giovani è, però, completamente diverso: il tempo non manca e le relazioni umane abbondano. Non- ostante ciò i giovani non sembrano affatto così felici. Attraverso lo strumento della decrescita, il rivalutare vecchi mestieri, conoscere meglio i pro- pri talenti e dare un senso alle cose che si fanno, si possono rompere le catene dell’isolamento e della solitudine e trovare la forza per vivere di- versamente questo mondo». G.M. L’ESPERTO 2/ JEAN LOUIS AILLON DECRESCITA, MEDICINA E GIOVANI Jean Louis Aillon, medico e appassionato di decrescita. Rimettere al centro l’essere umano, in armonia con la natura. Una società in cui si possa consumare meno e meglio. E dare più spazio alle relazioni. Questi e altri gli ingredienti della decrescita felice secondo il responsabile salute del Movimento.
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