Missioni Consolata - Luglio 2013

ANGOLA di MARCO BELLO Foto di SIMONE TEGGI IL GRANDE PRODUTTORE DI GREGGIO TRA PASSATO E FUTURO IL GIGANTE LUSOFONO L’Angola ha vissuto una guerra civile lunga 33 anni che ha disintegrato la società. Ma oggi registra un Pil in crescita a due cifre. E la ricostruzione è visibile. Anche il ri- spetto dei diritti umani registra dei progressi. Saranno i benefici dell’oro nero e del rap- porto stretto con la Cina? Intanto il presidente José Eduardo dos Santos continua a regnare. L’ Angola è oggi uno dei gi- ganti africani. Con 20 mi- lioni di abitanti, una su- perficie quattro volte l’I- talia, è il secondo produttore di petrolio del continente, dopo la Nigeria. Importanti sono anche i giacimenti di diamanti, mentre l’agricoltura è in rapido sviluppo. Il suo Pil ha visto una crescita a due cifre dal 2004 al 2008 (17,3% di media) toccando il 22,6% nel 2007. Indicatore che poi ha fre- nato segnando 3,9% nel 2011. Eppure il suo passato è tragico. Nel 1961 inizia la guerra contro i coloni. Alla proclamazione del- l’indipendenza, nel 1975, il con- flitto continua sotto forma di guerra civile, che sarà la più lunga del continente. Si contrap- pongono l’Mpla (Movimento po- polare di liberazione dell’Angola) guidato da José Eduardo dos Santos e appoggiato dal blocco dei paesi socialisti, e l’Unita (Unione nazionale per l’indipen- denza totale dell’Angola), appog- giata da Sud Africa e coloni por- toghesi. Solo nel 2002, con la morte di Jonas Savimbi, capo storico dell’Unita, si raggiunge una vera pacificazione. Il paese è in ginocchio, le zone rurali deva- state, le infrastrutture distrutte, la struttura sociale annullata, 4,5 milioni di sfollati, ancora di- versi milioni di mine antiuomo nascoste ovunque. Dos Santos, divenuto presidente nel 1979, alla morte di Agostino Neto (pa- dre della patria), è tuttora in ca- rica ed è stato rieletto per cinque anni nell’agosto del 2012. Grazie alle proprie risorse e al partenariato strategico con la Cina, l’Angola si configura come una delle potenze africane di oggi e di domani. Mettiamo a confronto il punto di vista di un intellettuale angolano e quello di un cooperante ita- liano che ha vissuto e la- vorato tre anni nel paese.

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