Missioni Consolata - Giugno 2013

GIUGNO 2013 MC 59 MC RUBRICHE pubblica egiziana e sul ruolo dello stato nel fenomeno reli- gioso. La prima delle due ha for- temente polarizzato i processi referendari ed elettorali e si è ri- proposta anche in occasione della stesura della «nuova» Co- stituzione. L’accesa campagna referendaria, infatti - sempre ri- prendendo le analisi di Parolin - «non è stata condotta se non sul rapporto tra islam e stato», con particolare riferimento all’art. 2 della Costituzione del 1971: «L’i- slam è la religione dello stato, l’arabo la sua lingua ufficiale e i principi del diritto musulmano la fonte principale della legisla- zione», anche se il pacchetto di emendamenti sottoposto a refe- rendum verteva su altro. Dopo il voto referendario pare che l’art. 2 sia scomparso dal dibattito pubblico e tutte le successive bozze di Costituzione lo hanno mantenuto fondamentalmente invariato. Questo anche perché annullare il proprio matrimonio. Tale pratica ha causato spesso tensioni settarie anche gravi. Per quanto riguarda i luoghi di culto non musulmani, da una parte l’art. 46 della Costituzione egiziana impone «dieci condi- zioni» difficilmente rispettabili per la costruzione, dall’altra la riluttanza e la discrezionalità delle autorità a concedere l’auto- rizzazione, anche in presenza delle condizioni, rende il rispetto della normativa rarissimo: la creatività dimostrata nell’aggi- rarla pone, secondo Parolin, le comunità non musulmane nel- l’illegalità, e le espone a rappre- saglie che ciclicamente culmi- nano in scontri con vittime e luo- ghi di culto incendiati. Oltre alle questioni legate ai «due nervi scoperti del sistema» appena analizzati, nel dibattito pubblico dopo il 25 gennaio 2011 sono state costanti le discussioni sul ruolo dell’islam nella vita l’art. 2 «gode - secondo Parolin - di quella caratteristica ambi- guità che fornisce alle previsioni costituzionali di compromesso una lunga tenuta» avendo in sé diverse possibili interpretazioni. La polarizzazione ideologica ri- scontrata nella campagna per il referendum pare essere stata presente anche nel lungo pro- cesso di elezione dei due rami del parlamento e nelle elezioni presidenziali. Per quanto riguarda il ruolo dello stato nel fenomeno reli- gioso significativo è stato il di- battito sulla riforma dell’univer- sità al-Azhar. La sua nazionaliz- zazione aveva segnato l’apice della penetrazione del potere politico nel campo religioso, oggi la Costituzione stabilisce l’indi- pendenza di al-Azhar e prevede che essa revisioni tutte le leggi prima della loro promulgazione, per controllare che non siano in contrasto con la sharia . del Cairo di indossare qualcosa di nero in segno di lutto, quindi ha domandato a ciascun volonta- rio musulmano di visitare una chiesa del proprio quartiere per porgere le proprie condoglianze, come gesto visibile di solidarietà. Pochi giorni dopo l’attentato, è stato poi organizzato un con- certo di musica sacra, musulmana e cristiana in- sieme, in segno di riconciliazione, e alcuni suoi membri hanno partecipato alla messa di Natale del 6 gennaio. Infine, il giorno 7 gennaio, subito dopo la preghiera del venerdì, Tawasul ha orga- nizzato una breve dimostrazione sul piazzale della moschea della Luce del Cairo, occupando quel luogo in silenzio, per breve tempo, per impe- dire le consuete arringhe contro i cristiani, te- nute da fanatici che spesso prendono la parola dopo la funzione. I responsabili del Centro sono convinti che la lotta contro il terrorismo e il fanatismo religioso non si gioca soltanto sul piano politico e della si- curezza, ma soprattutto e fondamentalmente sul piano culturale. Molti in Egitto l’hanno capito e stanno agendo in tal senso, meritando tutto il no- stro appoggio e la nostra collaborazione. Queste persone hanno principalmente bisogno di visibi- lità e occasioni per far sentire la propria voce, poiché troppo spesso le società civili dei paesi arabi vengono fatte scomparire dai mezzi di informazione che prediligono la cronaca degli eventi che dividono, nonostante siano proprio le società civili a lottare quotidianamente contro i profeti dello scontro di civiltà». Tratto da Qualcosa di nero in segno di lutto di Elisa Ferrero. © commons.wikimedia.org

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