Missioni Consolata - Maggio 2013
74 MC MAGGIO 2013 gli utenti (Cnu), organismo isti- tuito presso l’Agcom (Autorità garante per le telecomunica- zioni), nel 2011 ha proposto al governo di equiparare la pubbli- cità dei giochi d’azzardo a quella del fumo, da anni bandita da tutti i media per la sua riconosciuta pericolosità sociale. Per tutta ri- sposta l’8 novembre 2012 è stato convertito nella legge n. 189 il decreto-legge n. 158 o decreto Balduzzi, che proibisce gli spot dei giochi d’azzardo al cinema, durante la proiezione dei film per i minori, sulla stampa per l’infanzia e durante le trasmis- sioni Tv per gli under 18 (anche mezz’ora prima e dopo). Inoltre tale legge prevede l’obbligo per i gestori delle sale da gioco e di tutti gli esercizi, in cui vi sia la possibilità di giocare d’azzardo, di esporre all’ingresso ed all’in- terno dei locali il materiale infor- mativo predisposto dalle Asl, di- retto ad evidenziare i rischi cor- relati al gioco ed a segnalare la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici e del pri- vato sociale per la cura e il rein- serimento delle persone con pa- tologie correlate al gioco d’az- zardo. È inoltre vietata la possi- bilità, in ogni esercizio pubblico, di giocare d’azzardo nei casinò on line . È previsto il raddoppio dei controlli annui (saranno 10.000) destinati al contrasto del gioco minorile, negli esercizi dove sono presenti le slot ma- chine . Inoltre queste potranno essere collocate solo lontano da zone sensibili come scuole, ospedali e luoghi di culto. La pubblicità dei giochi dovrà indi- care le probabilità di vincita. Questa legge ha inoltre ricono- sciuto la ludopatia come una pa- Sicilia, Abruzzo e Lombardia, per estendersi successivamente alle altre regioni italiane ed agli studenti di età minore. Secondo diverse associazioni, tra cui As- soutenti, Libera, l’associazione Giovanni XXIII, il Conagga (Coor- dinamento Nazionale Gruppi per i Giocatori d’Azzardo), il Cnca (Coordinamento nazionale co- munità d’accoglienza) ed se- condo il cardinale Bagnasco di Genova, sotto le mentite spoglie di una campagna per insegnare ai giovani a giocare in modo re- sponsabile, c’è una vera e pro- pria istigazione al gioco. In que- sto Dvd, un giovane - che non gioca, ma anzi telefona all’Asl se il padre trascorre tutto il tempo alle slot - viene visto come un bacchettone. Per non parlare della frase «Evolve chi si prende una giusta dose di rischio, men- tre è punito chi non rischia mai o chi rischia troppo» contenuta nel Dvd, la quale lascia chiaramente intendere che, per essere Ok, bi- sogna giocare almeno un poco. SOMMERSI DAGLI SPOT Come accennato, una delle cause che spingono verso la di- pendenza da gioco sia i giovani, che gli adulti è la pubblicità dei giochi d’azzardo fatta ormai su quasi tutti i media. Si vedono spot e pubblicità di giochi ovun- que: al cinema, in Tv, in internet sotto forma di banner e di link , sui giornali e nei cartelloni stra- dali, che sempre più spesso pub- blicizzano i casinò on line gestiti da aziende private. Il mondo del gioco d’azzardo investe in pub- blicità circa mezzo miliardo di euro all’anno. Per tentare di porre un’argine a questo feno- meno, il Consiglio nazionale de- tologia da curare presso i servizi pubblici per le dipendenze. In realtà, purtroppo l’inserimento della ludopatia nei livelli essen- ziali di assistenza non è accom- pagnato da una copertura finan- ziaria. I limiti posti dalla legge alla pubblicità dei giochi d’az- zardo sono decisamente poco in- cisivi perché riguardano solo i minorenni e solo determinate forme di comunicazione. Inoltre, sotto la pressione delle lobby del gioco, è stato anche diminuito il limite di distanza dai luoghi sen- sibili, portato dai 500 metri pre- visti dal decreto Balduzzi ai 200 metri della legge. Per non par- lare del fatto che ora è possibile portarsi un casinò nel cellulare o nell’Ipod, quindi in tasca. I PADRONI DEL BANCO A proposito di lobby , chi sono gli azionisti principali, che alimen- tano il gioco d’azzardo in Italia e quindi guadagnano sulla pelle dei giocatori? Ecco qualche nome: De Agostini, Mediobanca, Lottomatica, Snai, Assicurazioni Generali, Toro Assicurazioni, Ina Assitalia, Intesa Vita, Alleanza Assicurazioni, Generali Horizon, Fata Assicurazioni, Genertel, Banca Generali ed Emilio Silve- strini. Dobbiamo ricordare che, in questi tempi di crisi, i gioca- tori che arricchiscono queste compagnie sono sempre più spesso disoccupati e pensionati, che sperano di migliorare la loro condizione economica tentando la fortuna ma che invece si rovi- nano, perché è matematico che «il banco vince sempre». Nella prossima puntata cerche- remo di capire chi è più a rischio di diventare vittima di ludopatia, cioè quali caratteristiche biologi- che e psicologiche presentano i giocatori compulsivi. Rosanna Novara Topino (fine prima parte - continua) Madre Terra
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