Missioni Consolata - Maggio 2013

quello di Rimsha Masih che sono saliti tristemente all’onore delle cronache mondiali». «Prega il Signore e scrivi al pre- sidente del Pakistan per chie- dergli che mi faccia ritornare dai miei familiari»: Asia Bibi, dete- nuta da oltre mille giorni nel carcere pakistano di Sheikhu- pura perché cristiana, ha scritto una lunga lettera dalla sua cella «senza finestre». Pubblicata in- tegralmente da «Avvenire» nel dicembre scorso, essa ha dato il via a una campagna di raccolta firme per chiedere al presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, la liberazione della donna. «Un ap- pello - ci informa Ilaria Sesana di “Avvenire” - cui, in queste set- timane, hanno aderito più di 30mila persone. Un risultato riguardo. Allora perché continua a essere uno dei diritti più fre- quentemente e più diffusamente negati, limitati nel mondo?». Tra le cause delle violazioni Mam- berti elenca «una legislazione statale carente, la mancanza di volontà politica, il pregiudizio culturale, l’odio e l’intolleranza», e infine sostiene che la chiave fondamentale per promuovere la libertà di religione è ricono- scerla come radicata nella di- mensione trascendente della di- gnità umana: la libertà di reli- gione promuove l’idea di una li- bertà che non si riduce all’esclu- siva dimensione politica o civile, ma si pone al di là di essa, in quanto mette un limite allo stesso stato e costituisce una protezione della coscienza del- l’individuo dal potere statale. «Quando uno stato la tutela in modo adeguato, la libertà di reli- gione diventa una delle fonti della sua legittimità, e un indica- tore primario di democrazia». PAKISTAN: LEGGI BLASFEME Pakistan, India e Cina, ma anche paesi meno rappresentati sui media internazionali come Bir- mania, Myanmar, Vietnam e Cambogia, presentano limita- zioni molto pesanti alla libertà di religione. Alessandro Speciale di vatica- ninsider.lastampa.it ci informa che «in India, continuano a cre- scere le leggi anticonversione, con una lunghissima lista di at- tacchi alle minoranze, spesso perpetrati da gruppi apparte- nenti al movimento nazionalista indù del Sangh Parivar », mentre leggendo il rapporto 2012 di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) constata che «per il Pakistan, il 2011 è stato un “anno terribile”, cominciato con l’omicidio a gen- naio del governatore del Punjab, Salman Taseer, proseguito il 2 marzo con l’uccisione del ministro federale per le Minoranze, il cattolico Shahbaz Bhatti, e pas- sato per l’incrimina- zione di 160 persone in base alla famige- rata legge antibla- sfemia, con casi antichi come quello di Asia Bibi [...], e nuovi come straordinario - prosegue Ilaria Sesana -, che ha visto coinvolti uomini e donne di ogni età e di ogni ceto sociale. Dal Nord al Sud dell’Italia (e persino dall’e- stero) sono arrivati migliaia e migliaia di messaggi per chie- dere al presidente Zardari di in- tervenire in favore di Asia Bibi [...]. Intere famiglie si sono mo- bilitate per questa iniziativa, con raccolte di firme tra amici, fami- liari, nelle scuole e sul luogo di lavoro. Un grande contributo è stato dato da decine di parroci che, oltre a impegnarsi nella raccolta di firme al termine delle funzioni religiose, hanno portato avanti un’attenta opera di sensi- bilizzazione tra i fedeli». VIETNAM: CONTRO LE «CHIESE IN CASA» Raccogliendo testimonianze tra la folla di piazza San Pietro il giorno prima delle dimissioni di papa Ratzinger Asianews ha ri- portato le parole di alcuni sacer- doti asiatici, tra cui quelle di p. Giuseppe, originario di Hue, nel Vietnam centrale: «"La Chiesa del Vietnam ha bisogno di testi- monianze di vita e di fede" e Be- nedetto XVI è stato "un modello e Libertà Religiosa # In senso orario : un cartello in favore di Asia Bibi («Asia Bibi. Condannata a morte per aver fatto affermazioni blasfeme»); bimbe vietnamite di fronte al busto di Ho Chi Min; uomo in preghiera nel tempio della Colon ad Hanoi; donne vietnamite in una chiesa cristiana; mons. Mamberti. 68 MC MAGGIO 2013 © centerforinquiry.net © 24ur.com

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