Missioni Consolata - Maggio 2013
sono sole e con una vita irrego- lare. Il ruolo dei missionari è quindi quello di offrire luoghi sani in cui far crescere i ragazzi, insegnando non solo le materie scolastiche, ma soprattutto la gestione delle normali faccende quotidiane. Qui imparano a di- ventare adulti più responsabili e anche a rispettare le regole di una comunità, nell’ottica di un bene comune che porta benefici a tutti se rispettato. Si riparte. EL PAUIJL Arriviamo a El Pauijl. Il paujil è un uccello - ormai estinto - delle dimensioni di un tacchino, che seguiva l’uomo come un cagno- lino. Nel centro del paese sorge un monumento dedicato a que- sto animale. Siamo arrivati pro- prio mentre si stava svolgendo un funerale: il carro funebre è rosso, la partecipazione corale e, vien da dire, festosa. Abbiamo supposto che il defunto fosse un taxista, perché all’uscita della chiesa le auto pubbliche che sta- vano sulla piazza hanno suonato i clacson per poi incolonnarsi a seguito del corteo fino al cimi- tero. Il paese di Pauji rappre- senta un nodo cruciale: da qui, andando dritti, si prosegue lungo la pedemontana fino a San Vin- cente, sede del Vicariato; op- pure, svoltando a destra, si prende la direzione della selva, dell’entroterra. Si punta al cuore BAMBINI E DONNE Nella missione di Santuario, fun- ziona molto bene un piccolo col- legio di 26 bambini, seguiti da Suor Agostina e suor Emilia. En- trambe sono scampate al den- ghé , malattia che, se non curata in tempo, porta alla morte e cau- sata dalla puntura di una zan- zara locale esclusivamente diurna. Dopo questa «avventura» hanno ripreso entrambe a pieno ritmo a portare avanti il collegio. Le camerate dei ragazzi sono linde e allegre: le bambine sono orgogliose di mostrarci i loro la- vori di ricamo e i quaderni. Fre- quentano tutti la scuola pub- blica, ma al pomeriggio ese- guono i compiti con la guida delle suore, per dedicarsi poi a tutte le faccende domestiche e di gestione della casa. Le famiglie d’origine sono molto povere e le suore spesso non ricevono le rette, nonostante la richiesta sia di soli 10.000 pesos (circa 5 euro) all’anno. I bambini rimangono a Santuario fino alla V elementare. Le femminucce ricevono nozioni di igiene, alimentazione, com- portamento, che torneranno utili nel giro di breve tempo perché a 14/15 anni solitamente sono già madri. Non avendo contratto matrimonio, spesso il compagno le abbandona e si unisce ad altre donne. Le ragazze madri chiedono so- stegno alle proprie madri per la gestione dei figli, ma spesso della foresta. Noi svoltiamo a de- stra. Cambia la strada: non è più asfaltata, ma sterrata. Si tratta di terra rossiccia pressata me- scolata a bitume, che viene stesa direttamente sul battuto, ma ba- sta qualche giorno di pioggia per farla dilavare o il caldo torrido della stagione secca per sgreto- larla. Nel paese c’è molta corru- zione legata alle opere pubbli- che: chi appalta i lavori spesso specula sui materiali per trarne vantaggio economico, a scapito della popolazione. Inizia il paesaggio della seconda fase di colonizzazione con ster- minati allevamenti estensivi (in contrapposizione ai nostri alle- vamenti intensivi), con colline verdissime e radi alberi isolati. Il paesaggio appare ai nostri occhi stupendo e rilassante, ma ci rammentano che un tempo era tutta foresta. L’erosione del ter- reno dovuta alle piogge stagio- nali incessanti e al sottilissimo strato di humus non è ancora evidente come nei terreni della pedemontana, ma nel raggio di 30/40 anni, se non ci sarà un’in- versione di tendenza, gran parte del terreno sarà arido e incolto. (1. continua) Per le foto ringraziamo: Angelo Casadei, Fabio Vasini, Marta Faccaro e Giacomo Lazari. Cinzia Boschis, Stefaniania Biagini Ghiotti, Marta Faccaro e Giacomo La- zari sono volontari e soci di Impe- gnarsi Serve , una onlus che, tra molto altro, anima nelle scuole medie e su- periori il progetto educativo «L’altra faccia della coca». MAGGIO 2013 MC 31 MC ARTICOLI # Da sinistra: la chiesa di Santuario; p. Marini Antonio; i quattro viaggiatori con p. Angelo Casadei (2° a sinistra), p. Marini e le due suore, Agostina ed Emilia. A sinistra in basso: venditore di succo di canna per le strade di Santuario.
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