Missioni Consolata - Aprile 2013
che mi augurava Buon Natale e mi ragguagliava sulla sua attività nella parrocchia di Karuri. Avevo conosciuto p. Richetti, al- meno di vista, prima ancora che fosse ordinato sacerdote nel 1956, ma fu soprattutto nei do- dici anni trascorsi in Kenya che lo frequentai ed ebbi modo di ap- prezzare le sue doti di missiona- rio vulcanico e carismatico: il suo spirito di preghiera, la sua genialità e creatività, la sua pas- sione nell’attuare il Concilio Vati- cano II e per la formazione dei catechisti, dei laici, delle per- sone consacrate, dei sacerdoti. Fui perciò molto contento quando, lo scorso 12 gennaio, i suoi famigliari mi invitarono a partecipare al 20° anniversario della sua morte nel suo paese nativo di Spezzano e a portare la mia testimonianza su di lui. A Spezzano sono stato impressio- nato dalla massiccia partecipa- zione della gente a questo evento: dalle autorità cittadine, alla parrocchia, a tante persone dei paesi vicini, tutti hanno ri- sposto all’appello. Sono stato anzitutto ammirato della sua numerosa famiglia, dai fratelli ai nipoti ai pronipoti, tutti impegnati non solo nell’organiz- zazione dell’evento ma nel con- dividere l’impegno missionario di p. Giuseppe. Incontrando tante persone ve- nute per questo anniversario, mi è sembrato che a distanza di vent’anni p. Richetti fosse vivo lì in mezzo alla sua gente, a richia- mare la realtà della Chiesa mis- sionaria e della responsabilità missionaria di ogni cristiano. L’impressione dominante è stata rendermi conto che p. Richetti è vivo. Ripercorrendo le tappe del suo servizio missionario in Kenya nei suoi vari aspetti, è im- pressionante vedere come egli sia riuscito a «contagiare» tante persone, famigliari e amici, nei suoi impegni missionari fosse pur la costruzione di una chiesa o di una scuola o di un centro pa- storale, o la formazione del per- sonale: catechisti, ministri della parola, laici, famiglie. Come ha scritto suo nipote Matteo: «P. Ri- chetti è una sintesi straordinaria tra spiritualità e pragmatismo». 70 MC APRILE 2013 ITALIA-KENYA # Spezzano, 12 gennaio 2013, celebra- zioni per il 20° anniversario della morte di p. Richetti: la mostra ( sopra a destra ); la celebrazione eucaristica con p. M. Barbero in rappresentanza dei missionari ( a destra ) e parte della folla che ha partecipato all’e- vento ( sopra ) organizzato in collabo- razione tra la famiglia di padre Giu- seppe e le autorità locali. I suoi progetti missionari sono continuati dopo la sua morte e con un’ampiezza imprevista. Sono nati dei gruppi che hanno realizzato centinaia di adozioni a distanza aiutando così migliaia di famiglie keniane che hanno po- tuto mandare a scuola i loro figli. Sono state costruite delle scuole, dei dispensari; si sono realizzati degli interscambi, molte persone dall’Italia sono andate in Kenya anche solo per brevi periodi, rientrando entu- siaste per quanto hanno visto e decise a vivere in modo nuovo il proprio impegno cristiano. P. Richetti continua a essere un «costruttore di chiese» non solo perché ha costruito edifici e for- mato comunità in Kenya ove ha lavorato per 25 anni, ma anche in Italia ove molte persone, at- tratte dal suo dinamismo mis- sionario, hanno riscoperto cosa significhi essere Chiesa e hanno adottato una nuova mentalità e un nuovo stile di vita. Mario Barbero
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