Missioni Consolata - Aprile 2013
mondo che verrà do- mani». L’importanza della renna nella vita sami si riflette anche nel vocabolario: eallin , vita, si trasforma in eallu , mandria, e, an- cora, in eadni , madre. Dopo che i Sami da pescatori si convertirono in allevatori di renne, questo ruminante di- venne la loro principale fonte di sostentamento. La renna è l’ani- male che, letteralmente, dona la vita: di lei non si butta nulla. La carne, magrissima e ricca di Omega 3, di ferro, selenio e cal- cio, viene fatta essiccare; la pelle si trasforma in coperte, abiti, nei caratteristici goikkehat , gli stiva- letti con la punta rialzata, in cap- pelli; le corna e gli zoccoli ven- gono lavorati per farne manici di coltello e oggetti di uso quoti- diano che danno lavoro ad arti- giani come Ari Kangasniemi. Dalla lavorazione della pelle, ab- biamo importato il termine nappa , vocabolo sami, così come sami è la parola tundra . I Sami sono più vicini a noi di quanto pensiamo. L’influenza della renna nella cultura sami è tal- mente evidente che anche un ar- chitetto come Alvaar Alto ha di- segnato l’urbanistica della città di Rovaniemi riproducendo sul terreno la figura di una testa di renna con le corna. LA RENNA FONTE DI VITA E CULTURA Non è un caso che proprio in questo minuscolo villaggio di 1.600 abitanti, sorga l’unica uni- versità sami riconosciuta dall’or- dinamento scolastico di Norve- gia, Finlandia, Svezia e Russia, le quattro nazioni in cui si dividono gli 85.000 sami. Tra le materie studiate, vi è anche Allevamento delle renne : «Una delle tradi- zioni su cui si basa tutta la strut- tura sociale sami - spiega la pro- fessoressa Ellen Inga Turi -. L’a- dattamento dei Sami ai cambia- menti politici, come la divisione del loro territorio secondo nazio- nalità, e ai cambiamenti climatici in atto, potrebbe darci molte ri- sposte al futuro stesso dell’uma- nità. I Sami, per un certo verso, sono le nostre avanguardie del Infine, le orecchie dei 120.000 cuccioli di renna che ogni anno nascono alla metà di maggio ne- gli allevamenti sami, vengono marchiati con segni distintivi du- rante una cerimonia a cui parte- cipa tutto il villaggio. In que- st’occasione anche i Sami che, per svariate cause, hanno dovuto trasferirsi in città o al sud, tor- nano al loro siida , rinsaldando così i legami tra le famiglie. «Ogni volta che torno con la mo- glie e i figli, i nostri genitori ci preparano il lavvu (la tenda Sami). È qui che, abbandonando per qualche giorno le comodità della casa, ritrovo la mia iden- tità» mi confida Emel Perrtula, che dalle pendici del monte sa- cro Saana, a Enontekio, si è tra- sferito a Helsinki, dove oggi la- vora come ricercatore chimico. «Mangiare in silenzio attorno al fuoco e dormire su brandine, permette a tutti noi di unirci ai nostri antenati e non dimenti- care dove affondano le nostre ra- dici». Emel mi confida che sua moglie, dopo aver avuto due figlie, pre- APRILE 2013 MC 55 # Pagina accanto: il Samediggi , parlamento sami a Kiruna, Svezia. # A sinistra : alcuni oggetti di artigia- nato sami ottenuti con la lavora- zione della pelle e ossa di renna. # Sotto : il signor Helmer Losoa proprietario del Museo sami a Varangerbotn (Norvegia). # In basso : renna tipica delle regioni scandinave, il cui allevamento è alla base di tutta la struttura sociale dei Sami. # A destra : chiesa di Jukkaslarvi (Svezia) con scene ispirate al lae- stadianismo e particolari di Cristo e della Madonna (opera dall’artista Bror Hjorth 1894-1968). # Bandiera sami, simbolo di rina- scita nazionale.
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