Missioni Consolata - Marzo 2013

72 MC MARZO 2013 TRASMISSIONE DELL’HIV L’infezione da Hiv si trasmette attraverso tre diverse modalità: la via ematica, la via materno-fe- tale e la via sessuale. La prima modalità consiste nella trasmissione attraverso il san- gue ed è tipica delle persone de- dite al consumo di droghe per via iniettiva, con scambio di siringhe e di aghi infetti, ma può interes- sare anche coloro che si sotto- pongono a piercing , tatuaggi e mesoterapia effettuati con aghi non sterili. Anche le cure odon- toiatriche effettuate con mate- riali non monouso e non adegua- tamente sterilizzati possono rappresentare un serio rischio, quindi è opportuno evitare di ri- correre a studi odontoiatrici che offrono cure a prezzi stracciati. Infine le trasfusioni possono rappresentare un rischio, anche se attualmente molto ridotto grazie ai test per Hiv. La seconda modalità è tipica delle donne sieropositive o con Aids conclamato, che trasmet- tono l’infezione al feto per via transplacentare oppure al bam- bino durante il parto o con l’al- lattamento. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmet- tere l’infezione al figlio è del 20%. La terza via è quella dei rapporti sessuali di ogni tipo, special- mente di quelli violenti, che pos- sono provocare sanguinamento, e interessa tanto gli eteroses- suali che gli omosessuali. Questi ultimi sono stati la categoria maggiormente colpita agli esordi della malattia, per la possibilità di lesioni durante i rapporti, tut- tavia l’Aids si è presto diffuso alla popolazione eterosessuale per il carattere insidioso dell’in- fezione, che può essere presente in forma inapparente, per cui la persona è infetta da Hiv e lo può trasmettere con un rapporto non protetto, pur non presentando alcun segno di malattia. Questo è il caso di coloro che si trovano nel cosiddetto periodo finestra, ovvero nel periodo che intercorre tra l’ingresso del virus attra- verso le mucose, che possono essere anche integre, e la positi- vità ai test per l’Hiv (da poche settimane a 3 mesi). Ci sono inoltre i cosiddetti «portatori sani», cioè coloro che hanno tori di membrana, che permet- tono l’ingresso dei virus nella cellula ospite. Purtroppo non sempre esistono farmaci effi- caci, come nel caso delle patolo- gie da citomegalovirus , oppure può esserci resistenza ai far- maci, come in certi casi di Aids, in cui si tenta di contenere l’infe- zione con combinazioni di più farmaci antivirali. I PRINCIPALI VIRUS Vediamo ora i principali virus, che per diffondersi sfruttano, ol- tre ad altre modalità, anche la trasmissione sessuale. Il virus che più fa parlare di sé attualmente è l’Hiv, ovvero il re- sponsabile dell’Aids, che è stata riconosciuta come malattia a sé nel 1981. I numeri di Hiv/Aids sono impressionanti: allo stato attuale sono più di 34 milioni al mondo le persone infettate dal virus Hiv e ci sono circa 2,5 mi- lioni di nuovi casi d’infezione ogni anno ( dati del rapporto Unaids 2012 ). Ogni anno muoiono al mondo circa 1,7 mi- lioni di persone con Aids ed il numero complessivo di morti a partire dal 1981 è di oltre 45 mi- lioni. Nella classifica mondiale del maggior numero di morti per Aids, i primi 23 posti sono occu- pati da paesi africani, con in te- sta il Lesotho con 680 morti su 100.000 abitanti nel 2009, tutta- via le cifre sono molto preoccu- panti anche nel mondo occiden- tale. Negli Stati Uniti, ad esem- pio, dal 1981 sono stati segnalati oltre un milione di casi di Aids, più di 500.000 persone sono morte e attualmente oltre un milione di persone convive con il virus Hiv. La convivenza è resa possibile dai farmaci sopra citati, che non sono in grado di far guarire dalla malattia, ma permettono di so- pravvivere con un’aspettativa di vita simile a quella di una per- sona non infetta. Purtroppo i co- sti di tali farmaci continuano ad essere troppo elevati per le po- polazioni del Sud del mondo e questa, unitamente alla man- canza d’informazione sulle mo- dalità di trasmissione della ma- lattia e sui mezzi di prevenzione, è una delle cause principali del- l’elevatissimo numero di malati e di morti. contratto l’infezione da Hiv, ma che per le caratteristiche del loro sistema immunitario rie- scono per un tempo anche pro- lungato a controllare il virus senza sviluppare la malattia, quindi senza alcun sintomo, ma con identica possibilità di tra- smettere l’infezione. La trasmis- sione avviene per mezzo del contatto con i liquidi biologici in- fetti e le mucose. Per quanto riguarda la saliva, fino a non molto tempo fa non esistevano studi scientifici che provassero la possibilità di tra- smissione del virus attraverso i baci, data la sua modesta carica virale; tuttavia recentemente è stato documentato un caso di trasmissione attraverso il bacio dal Cdc ( Center for Disease Con- trol and Prevention ) di Atlanta (Usa), dovuto al fatto che la per- sona sieropositiva presentava gengive sanguinanti e in tal modo ha infettato la compagna baciandola. IL VIRUS HIV L’Hiv è un retrovirus che colpisce le cellule del sistema immunita- rio caratterizzate dalla proteina di superficie Cd4, cioè i macro- fagi ed i linfociti T helper . L’Hiv quindi mina le difese immunita- rie dell’ospite, che diventa su- scettibile a infezioni batteriche, virali, protozoarie o fungine, nonché a diversi tipi di tumore, spesso con esito fatale. Tra le più comuni patologie che insorgono in pazienti affetti da Aids ci sono le polmoniti e le tubercolosi bat- teriche, le encefalopatie virali, il linfoma di Burkitt, il linfoma pri- mario del cervello e il sarcoma di Kaposi. Per prevenire l’infezione da Hiv è indispensabile astenersi dai comportamenti a rischio, cioè è opportuno evitare di cambiare ri- petutamente partner o i rapporti con persone appartenenti a ca- tegorie a rischio, come soggetti dediti alla prostituzione, oppure omosessuali o bisessuali o fa- centi uso di droghe per via iniet- tiva. È indispensabile l’affidabi- lità del partner. Nel dubbio si possono intraprendere solo due strade, cioè l’astinenza dai rap- porti sessuali oppure l’uso del- l’unico mezzo efficace di bar- riera, che è il profilattico usato in Madre Terra

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