Missioni Consolata - Marzo 2013
sessualità non si possono annul- lare. Io non ho ricevuto un’educa- zione in questo campo. I miei non ne parlavano. Mi dicevano che ero nato sotto un cavolo. Non ho avuto mai smentite, né aggiorna- menti. Poi a scuola il problema del sesso, della masturbazione, era una cosa da combattere a tutti i costi. E forse questo mi ha influenzato. Forse pensavo che entrare nella religione come prete avrebbe annullato la ten- tazione. “Sei più vicino a Dio”, pensavo… Ho incontrato una donna, sposata, con un figlio. È nato un senti- mento. Abbiamo an- che pensato di andare a vivere insieme. Dopo è valsa la ragione. Ab- biamo fatto delle scelte. Lei dalla sua, io dalla mia. La più sfortunata è stata lei: un giorno ho saputo che era in ospe- dale. Si era presa un cane, come fanno tante persone che si sen- tono sole. Era su una panchina e le è venuto un aneurisma. Non ha più ripreso conoscenza. Io sono andato in ospedale a trovarla. Mi ha fatto impressione perché era senza capelli, immobile. Io l’ho chiamata con il termine con cui ci chiamavamo, e dai suoi occhi sono venute fuori delle lacrime. Alla fine le ho dato una benedi- zione». GIRARE IL MONDO DAI 49 IN POI Ci verrebbe da chiudere l’intervi- sta qui, sulle parole commosse di quest’uomo che ci mostra com’è fragile, imprevedibile, sconcer- tante, e allo stesso tempo inten- ITALIA samente bella la vita. Ma sul mago Sales ci sono molte cose da dire ancora. E allora prose- guiamo. Don Silvio oggi impiega gran parte della sua attività per i poveri del mondo. La cosa cu- riosa è che questa mondialità, presente nella sua vita da sem- pre, è rimasta inespressa fino ai suoi 49 anni: «Ho sempre fatto le cose in ritardo. Sono pigro oltre che timido. Nel 1993 sono andato in Brasile, in un lebbrosario. Lì c’era Paolino di otto anni che mi ha chiesto di fare una magia per lui: non la guarigione, ma di farlo tornare da papà e mamma. Ci sono sofferenze che vanno al di là del male fisico. Allora ho pensato: “Se guarisce, magari i genitori lo riprendono con loro”. È nata così l’idea di aiutare i bambini del mondo attraverso gli spettacoli. I soldi si sono trovati: Paolino è guarito. Però non è stato accet- tato dai genitori. Ora è sposato, ha dei figli, ha la sua famiglia». Da quell’anno il mago Sales ha vi- sitato almeno venticinque paesi: «In ognuno compro una stola. A Cherasco ho fatto una cappellina in cui le ho appese tutte. Ce ne sono certamente più di venticin- que! Dovrei contarle. Il paese che mi ha colpito di più è il Madagascar. È stato il secondo viaggio che ho fatto. Poi ci sono tornato molte volte. Lì ho avuto degli incontri importanti. Ma ogni paese ha le sue ricchezze. Haiti ad esempio. Mi ricordo che un tempo portavo i quotidiani ai mis- sionari. Erano così felici che pas- savano la notte a leggere. E poi la sera raccontavano le storie. Tant’è che ho iniziato a scrivere un libro sulle vite di alcuni bimbi. Sono stato in Myanmar e mi sono fatto raccontare la vita di un bimbo monaco… poi scriverò la vita di un bambino soldato, di un altro che lavora al mercato…». Nel 2012 don Silvio è stato in Messico dove sta finanziando un progetto per la formazione di gio- vani con 20mila euro raccolti dal cinque per mille, poi è stato ad Haiti per visitare una scuola co- struita con 120mila euro dati da una fondazione bancaria. «Sono andato con una persona di Cuneo che due anni fa ha perso la sua unica figlia in un incidente stra- dale, e ora è un socio della fonda- zione mago Sales. Lui viene con LA FONDAZIONE MAGO SALES ONLUS Via Bioletto, 20 10098 Rivoli (TO) Tel.: 011 95.38.353 Fax: 011 95.38.004 e-mail: info@sales.it www.sales.it Giornale di collegamento: «Sim Sales Bim» (da richiedere alla fondazione) .
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