Missioni Consolata - Marzo 2013

38 MC MARZO 2013 OSSIER pali. Ricordo che pubblicammo gli atti della Confe- renza dell’Episcopato latinoamericano di Puebla, nel ’79, prima ancora che uscissero localmente!». Negli anni seguenti, secondo padre Ottavio, furono al- tre due le intuizioni che fecero dell’editrice dei missio- nari una ricchezza per l’intera società italiana: «Si tratta della dimensione dell’ interculturalità , che ap- profondimmo dagli anni Ottanta, soprattutto grazie al- l’impulso del Centro saveriano di animazione missio- naria e del suo Centro di educazione alla mondialità , e del tema dei nuovi stili di vita , che sviluppammo ne- gli anni Novanta, in particolare con l’apporto del Cen- tro nuovo modello di sviluppo , coordinato da France- sco Gesualdi (vedi articolo)». Quando padre Ottavio riprese la guida dell’Emi al ri- entro dalla lunga parentesi missionaria in Messico, dal ‘79 al ’93, era stata data alle stampe la prima edizione della «Guida al consumo critico», destinata a diven- tare un bestseller da 200 mila copie. Fu quello il pe- riodo in cui l’Emi divenne catalizzatrice di un’atten- zione che cominciava a esprimersi in alcuni settori della società su temi appunto come stili di vita alterna- tivi al modello consumistico, finanza etica, problemati- che ecologiche: un’attenzione che solo più tardi sa- rebbe stata fatta propria anche dai grandi editori. Molti dei titoli di questo filone, con il loro successo di vendite, aprirono all’editrice missionaria anche le porte delle grandi librerie laiche e dei circuiti legati alle manifestazioni dell’associazionismo, alle fiere, alle botteghe del mondo. Un altro fronte che portò ottimi risultati fu quello dei libri di testo per l’insegnamento della religione catto- lica. Il trend positivo continuò fino alla metà degli anni Duemila. Ma lo spettro della crisi economica comin- ciava ad aleggiare. ARRIVA LA CRISI «Arrivai alla direzione dell’Emi in un momento di pas- saggio non solo della nostra struttura, bensì globale», racconta padre Giovanni Munari, comboniano, che dopo trent’anni di missione in Brasile prese le redini della casa editrice nel 2008. «La crisi ebbe degli effetti pesanti su di noi, in modo diretto ma anche indiretto, visto che negli ultimi anni avevamo lavorato molto con il mondo dell’associazionismo e vari temi al centro dei nuovi titoli erano espressione della riflessione e delle proposte provenienti proprio da quel mondo». Linfa di cui, negli ultimissimi anni, i problemi economici hanno bruscamente interrotto il flusso. «Ci siamo resi conto così che dovevamo cercare di ri- tagliarci uno spazio nel mercato editoriale, che oggi è fortemente competitivo, attraverso una serie di ri- forme, dagli aspetti grafici a quelli contenutistici fino alla fisionomia delle collane», continua Munari. Una sfida affrontata con successo, se è vero che la neo - quarantenne editrice è riuscita a sopravvivere all’e- mergenza senza aiuti esterni e continua ad aggiungere tra i 50 e i 60 libri ogni anno al suo catalogo, che oggi comprende oltre ottocento titoli (dai volumi per l’in- fanzia alla recente collana di narrazioni). Ora, però, è necessario guardare avanti. Ma nell’at- tuale panorama editoriale e mediatico può esserci an- © Emi

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