Missioni Consolata - Marzo 2013
MARZO 2013 MC 21 MC ARTICOLI pace partner per la prosperità» - la ricerca di un impegno comune per superare la crisi del debito, rilanciare l'economia globale e affrontare le questioni regionali. L'accesso al Wto, perseguito fino dal 1997, consentirà al piccolo paese asiatico (236.800 chilome- tri quadrati) e ai suoi 6,3 milioni di abitanti di beneficiare di tariffe commerciali ridotte, un bonus per la sua economia asfittica (il Pil annuale è di soli 8,3 miliardi di dollari). Un ingresso facilitato, va ricordato, dalla sua condizione di nazione tra le meno sviluppate. Di fatto il riconoscimento che la strada verso il progresso econo- mico sarà lunga e con ogni pro- babilità difficile, disseminata di riforme del sistema politico e di nuove priorità economiche e so- ciali. Una strada contrassegnata - si spera - anche dall'impegno a conservare con cura le proprie ri- sorse naturali, che al momento costituiscono la sola ricchezza del Laos. DA LUANG PRABANG A VIENTIANE Quattro secoli e mezzo fa, con una mossa all'apparenza sconsi- derata, re Setthathirat fondava l'attuale capitale laotiana Vien- tiane. A spingere allora il sovrano ad abbandonare le rive setten- trionali del Mekong e a dare vita a un nuovo centro del suo potere lungo il grande fiume, fu la mi- naccia birmana. Oggi sono gli in- vestimenti cinesi, thailandesi, singaporeani, giapponesi, europei a mettere a rischio l'indipen- denza del paese. Mentre le nuove infrastrutture servono soprat- tutto agli interessi immediati de- gli investitori e delle élite locali legate al partito unico e al vicino cinese, il reddito complessivo non sembra risentire dei tanti progetti di origine straniera, e quello pro- capite annuo resta tra i più bassi del continente e del mondo. Il Laos da decenni è sotto assedio affinché il regime che governa con intransigenza da un lato ceda alla democratizzazione, ai diritti civili e allo sviluppo del paese, dall'altro consenta, sempre moti- vato dalle necessità dello «svi- luppo» l'intervento massiccio di partner stranieri. Nel tempo, forse inevitabilmente, l'immensa Cina popolare ha fatto sentire il suo peso, mettendo via via ai margini il Vietnam, rivale strate- gico, e la Thailandia, rivale eco- nomico. Oggi il Laos è una specie di protettorato della Repubblica popolare cinese, invaso dai suoi prodotti a basso prezzo. Ancor più sottoposto a pressioni insosteni- bili sulle sue risorse e, alla fine, sulla sua autonomia. A dare con- cretezza a tutto ciò anche la serie di quattro dighe costruite dai ci- nesi nell'alto corso del Mekong, in territorio cinese, che influi- scono sul corso più meridionale del fiume e sulle popolazioni ri- vierasche. Nonostante gli investimenti mas- sicci, le prospettive restano in- certe per almeno due ragioni: il basso livello di sviluppo e il costo che le realizzazioni hanno, o avranno, sulla vita delle popola- zioni in un territorio aspro e fra- gile. IL PESO (POLITICO) DEGLI INVESTIMENTI Paese poco più piccolo dell'Italia, senza sbocco al mare, ricco di ri- sorse idriche e forestali, dove convivono una grande varietà di etnie e lingue, il Laos fatica a mantenere autonomia di scelte, indipendenza economica e ancor più l'identità sopravvissuta all'in- dipendenza dalla Francia del 1949, al conflitto più o meno pa- lese con gli Stati Uniti e, dal 1975, alle contraddizioni del regime co- munista 1 . Identificato questo con il partito Pathet Lao , una realtà fragile, che va lentamente per- dendo in autonomia e controllo ideologico. Crescono gli investi- menti cinesi e da Pechino arriva anche il 32 per cento del soste- gno internazionale al Laos. Con la costruzione di aree di sviluppo al confine, ponti, strade e ferro- vie, la Cina popolare sta inte- grando sempre più le sue regioni meridionali con il vicino, il quale è # Sotto : Luang Prabang, la ex capitale del regno, ancora oggi appare verde e ricca di monasteri buddhisti. # Sopra : dal fiume al mercato, por- tando i propri prodotti. A destra : mercato contadino a Vientiane.
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