Missioni Consolata - Marzo 2013

Un solo ulivo dei coloni beve in un giorno tanta acqua quanta ne beve un villaggio palestinese con donne, uomini e bambini. Con l’acqua abbondante chiunque è capace di far fiorire il deserto. Gerusalemme est e Betlemme con i territori vicini vede un muro costruito al di fuori di ogni lo- gica, che non sia quella del di- sprezzo dei valori e della giusti- zia, tagliando pascoli, dividendo famiglie e comunità, distrug- gendo relazioni, isolando le fonti di acqua a favore del più forte. Come si può pensare a due stati e due popoli? Si dovrebbe spostare mezzo mi- lione di israeliani, che adesso vi- vono fuori dai confini ufficiali dello stato d’Israele. A fine novembre 2012 si è ten- tato ancora una volta un qualche riconoscimento della Palestina alle Nazioni Unite, nonostante la «L oro hanno le armi e le pietre, noi i ba- stoni del pastore. Loro hanno la poli- zia dalla loro parte, noi nessuno, solo le nostre famiglie. Loro fanno quello che vogliono e noi dobbiamo tacere. Loro vengono e buttano giù le nostre case, di- struggono le nostre cisterne; noi le dobbiamo ricostruire di na- scosto. Fino a quando?». Il lamento di Abud è il lamento di un popolo. UNA CONVIVENZA DIFFICILE Ormai la nascita di uno stato pa- lestinese sembra un sogno im- possibile. Il territorio di Gaza, sul mare Mediterraneo con una uscita verso l’Egitto è conside- rato un’immensa prigione a cielo aperto. Il territorio della Cisgior- dania è una pelle di leopardo, nella quale i villaggi dei pastori devono convivere con gli insedia- menti israeliani serviti da strade, luce elettrica, acqua in abbon- danza. PALESTINA Testo di GIANFRANCO TESTA Foto di OPERAZIONE COLOMBA LEZIONI DI RESISTENZA PACIFICA IL PAESE CHE NON C’È Alcuni villaggi sulle colline a sud di Hebron, in Area C (territorio palestinese sotto controllo e amministra- zione israeliani), ri- schiano di scomparire per far posto a insedia- menti di coloni e avam- posti militari israeliani, totalmente illegali anche per le leggi d’Israele. La popola- zione locale, per lo più composta da pastori e agricoltori, nonostante le violenze che subisce da anni, resiste con azioni nonviolente per difendere i propri diritti, sostenuta dai volontari dell’Opera- zione Colomba (vedi: www.operazioneco- lomba.it ). Anche l’au- tore di questo articolo vi ha portato la sua esperienza di resistenza pacifica. MARZO 2013 MC 15

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