Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2013
turche. Siria e Iran probabilmente riusciranno a non soccombere - per capacità interne, potenza militare e politica, e per il sostegno di Russia e Cina, contra- rie a ogni intervento militare. A perdere saranno le popolazioni arabe, i giovani, soprattutto, che non ve- dranno le primavere cui avevano diritto e per cui avevano lottato morendo in tanti nelle piazze delle ri- volte. E sarà la Palestina l’altra grande sconfitta. Non ci sarà uno Stato palestinese degno di questo nome: la Cisgiordania e Gerusalemme stanno perdendo terra in modo esponenziale, anche grazie alla grande distrazione di massa offerta dalle rivolte arabe, che distolgono l’attenzione da Israele che sta spingendo l’acceleratore sulla colonizzazione della Palestina storica. La Striscia di Gaza non sta affatto meglio ora che in Egitto ci sono i Fratelli, che non hanno aperto il valico di Rafah, limitandosi a promesse, affettuosi abbracci e molta retorica. A meno che tale traballante e pericolosa situazione non nasconda un asso nella manica dei giocatori arabi nel grande scacchiere geopolitico: il progetto di «neo-califfato», da stabilire una volta che i Fratelli musulmani si saranno insediati, insieme ai salafiti wahhabiti e jihadisti , in tutto il Nordafrica e il Medio Oriente. Un califfato che scatenerebbe una «guerra santa» contro Israele e si rivolterebbe contro l’al- leato del momento, gli Usa. Tuttavia, in una prospettiva globale e futura, biso- gnerà capire quale direzione prenderanno i paesi arabi e se vorranno portare avanti la fitna intra-isla- mica tra sunniti e sciiti, incoraggiata da Stati Uniti, Israele e petro-monarchie del Golfo, e quanto spazio prenderanno i salafiti. Se i giochi di alleanze e con- flitti in corso andranno avanti senza soluzioni pacifi- che, ciò potrebbe portare a una vasta guerra regio- nale. A quel punto, addio al califfato e alla Palestina. E lunga vita al fondamentalismo. • F ONTI : Le Monde Diplomatique (2011-2012), Al-Hi- war (Centro Peirone, Torino), Asia News, Nigrizia, i saggi citati in bibliografia e altri testi di geopolitica, italiani e stranieri. Mentre questo Dossier viene chiuso (30 novembre 2012, il giorno seguente all’ac- cettazione della Palestina come «stato osservatore» all’Onu), sono in corso dinamiche complesse e con- traddittorie (si vedano le proteste egiziane di fine no- vembre 2012 contro il presidente Mursi e i Fratelli musulmani) che rendono difficile tracciare delle li- nee nette nelle alleanze e nei conflitti in atto. GENNAIO-FEBBRAIO 2013 MC 41 MC POTERE ISLAMICO F ino alla scoppio della rivolta in Siria, le relazioni tra la storica minoranza cristiana - circa il 10% della popola- zione - e la comunità musulmana erano ottime, «esem- plari» le definì il Papa nel 2011. I cristiani occupavano posti importanti nella vita politica, istituzionale, accademica, giuri- dica, culturale, ecc., del paese. Erano spesso un «ponte», in molte città e villaggi, tra sunniti, sciiti, alawiti, drusi, curdi, avendo buoni rapporti con tutti. Attualmente, invece, i cristiani sono minacciati, uccisi, espulsi. Da sempre protetti dalla famiglia Assad, a partire dall’insurrezione violenta dell’opposizione al regime di Da- masco, essi hanno dovuto affrontare persecuzioni e massacri in quanto ritenuti «sostenitori» di Bashar el-Assad, e per questo da eliminare o da sradicare. A migliaia sono stati co- stretti a lasciare le proprie case per fuggire da violenze e di- scriminazioni perpetrate da gruppi salafiti e qaedisti, pre- senti nella variegata e frammentata opposizione sostenuta da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Qatar e Arabia Saudita. Secondo l’agenzia del Vaticano, «Fides», i ribelli assaltano e oc- cupano chiese, distruggono case e fanno pulizia etnica di tutti i cristiani dai territori da loro controllati. Scrive Thierry Meyssan su «Voltaire Net» ( www.voltaire- net.org ) : «La guerra contro la Siria, pianificata da Stati Uniti, Francia e Regno Unito per metà novembre 2011, è stata bloc- cata in extremis dai veti di Russia e Cina, al Consiglio di Sicu- rezza dell’Onu. Secondo Nicolas Sarkozy, che aveva infor- mato della questione il Patriarca maronita durante un burra- scoso incontro all’Eliseo il 5 settembre 2011, il piano prevede l’esclusione dei cristiani mediorientali da parte delle potenze occidentali. In questo contesto, in Europa ha preso il via una campagna mediatica che accusa i cristiani d’Oriente di collu- sione con le dittature». Secondo questa lettura della crisi, l’Occidente avrebbe creato una contrapposizione politica e religiosa tra la Cristianità oc- cidentale (inserita in un contesto imperialista, neo-liberista e anti-arabo) e la Cristianità orientale, vittima dei piani neo-co- loniali degli Stati Uniti, di Israele e delle petromonarchie del Golfo, e dei loro ascari qaedisti e salafiti. Il timore che la Siria divenga un «secondo Iraq» per i cri- stiani, con chiese, abitazioni attaccate, cittadini rapiti, am- mazzati, violentati, e espulsi, è sempre più reale, grazie, an- che qui, alle gang criminali della galassia salafita-qaedista. Sono tre le città siriane dove i cristiani hanno subito persecu- zioni e pulizia etnica e sono stati spinti all’esodo. A Q USAYR migliaia cristiani sono stati costretti ad andarsene. L’area è controllata da gruppi sunniti salafiti che considerano nemici i cristiani e altre minoranze, come sciiti e alawiti. A H OMS , che ha sempre ospitato una delle maggiori comunità cristiane siriane, ormai quasi tutti i cristiani sono fuggiti: se- condo diversi report giornalistici, le loro case sono state as- saltate e sequestrate da bande di «al-Qaeda»; molti sono stati uccisi. Contemporaneamente, il governo ha bombardato la città, per liberarla dagli insorti, provocando altri morti e altre fughe. Ad A LEPPO e in altre città, i cristiani sono stati oggetto di at- tacchi terroristici. Scrive Franco Trad su «al-Hiwar» (Il Dialogo) di maggio-giu- gno 2012: «La rivoluzione, nata pacifica ed innocente, con ri- chieste giuste e condivise, è stata in parte usurpata da chi l’ha trasformata in rivolta armata che distrugge i beni del popolo siriano, che fa pulizia etnica, che violenta le donne, uccide i bambini e sequestra le persone per avere un riscatto». • SIRIA 2 / I CRISTIANI: MINACCIATI, ESPULSI, UCCISI © George Kurian / IRIN
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