Missioni Consolata - Dicembre 2012

La terza categoria, intitolata «in- cidenti di odio», riporta casi di attacchi personali contro i cri- stiani, interruzione di funzioni religiose, vandalismi e profana- zioni di luoghi e simboli religiosi. «Nella nostra epoca - affermava Benedetto XVI il 19 settembre 2010 - il prezzo da pagare per la fedeltà al vangelo non è tanto quello di essere impiccati, affo- gati e squartati, ma spesso im- plica l’essere additati come irri- levanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia». CONCLUSIONE Il fatto che proprio il Vecchio Continente che si definisce «ci- vile», che si erge a paladino nella difesa dei diritti umani, che è stato per secoli faro di civiltà «cristiana», sia diventato patria dell’anti-cristianesimo è allar- mante e non può lasciare tran- quilla nessuna persona di buona volontà, qualunque sia il suo dio. Altrettanto preoccupante è la cristianofobia nel resto del mondo, specie nei paesi in cui i cristiani sono una minoranza a rischio. «Le vittime sono sempre simpatiche, ma è molto più diffi- cile farsi ascoltare quando dalle vittime si passa a nominare i persecutori - afferma Massimo Introvigne - per paura che qual- cuno ci tagli il petrolio o smetta di acquistare i nostri prodotti. Il tempo della compassione a buon mercato per le vittime che rifiuta di nominare i persecutori è sca- duto. È venuto il momento di fare nomi e cognomi di chi perseguita i cristiani. E di fermarli subito, prima che la strage diventi geno- cidio... E attenti a chi nega la cri- stianofobia per ragioni ideologi- che». Benedetto Bellesi 66 MC DICEMBRE 2012 LIBERTÀ RELIGIOSA # In alto a sinistra: corteo Gay pride, con scritte e simbologie anticri- stiane (Roma, 9 febbraio 2008). # In alto: Massimo Introvigne, fonda- tore del Centro studi sulle nuove re- ligioni (Censur). # A sinistra: un gruppo di cattolici pro- testa contro un film blasfemo pre- sentato alla 69 a mostra del cinema a Venezia. narrati i casi di emarginazione, intesa come negazione dei diritti in base alla propria fede: viola- zioni della libertà di espressione e di coscienza, dei diritti dei ge- nitori nell’educazione dei figli, della libertà religiosa istituzio- nale o collettiva. Nella seconda categoria sono riportati episodi d’intolleranza o emarginazione, che si traducono in esclusione dei credenti dalla vita sociale e pubblica, soppressione o deri- sione di simboli cristiani in pub- blico, incidenti, insulti, diffama- zioni, faziosità e stereotipi su cri- stiani e cristianesimo nel suo in- sieme, attraverso i media o l’arte (esibizioni oltraggiose); a ciò si aggiungono intolleranza e discri- minazioni nei posti di lavoro. © Wikimedia Commons © cesnur © Bastacristianofobia

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