Missioni Consolata - Dicembre 2012
a una serie di manifestazioni: «Da quel momento ho deciso di fare tutto il possibile contro il re- gime. Con i miei risparmi ho comprato 300 pistole, tutte quelle che ho trovato, e le ho di- stribuite tra i ribelli. All’inizio ot- tenere le munizioni è stato un problema, ma presto ci siamo resi conto che la soluzione era molto più vicina di quello che pensavamo. Abbiamo cominciato a comprarle dagli stessi poli- ziotti di Assad». Gli agenti siriani sono molti e sottopagati, quindi facilmente corruttibili: «Ogni giorno hanno un numero fisso di munizioni che ricevono per uscire di pattuglia, noi gliele compriamo al doppio del prezzo di mercato. Così invece di spa- rarcele addosso, ce le vendono». Più l’Esercito libero siriano ( Free syrian army , Fsa) diventava forte, più lo scontro si faceva aspro. Le forze lealiste, dispon- gono di un grande numero di soldati e di enormi arsenali. Co- lonne di carri armati si sono mosse per il paese per assediare le città controllate dai ribelli. LA REPRESSIONE SI ALLARGA Già l’estate del 2011 fu caratte- rizzata da lunghi cannoneggia- menti dei centri abitati del Nord. Questi hanno spinto centinaia di migliaia di persone a lasciare la propria casa e cercare rifugio da SIRIA - GIORDANIA 16 MC DICEMBRE 2012 amici e parenti nelle città e nei paesi vicini. Tra giugno e luglio 2011 quasi 30mila siriani hanno cercato ri- fugio in Turchia. Il governo di Ankara ha allestito campi profu- ghi nella provincia di Hatay. Ok- # In queste pagine : reportage dai campi profughi King Abdallah Park e Zaatari Camp in Giordania al confine con la Siria. Sopra : tende dell’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) al campo profughi Zaatari Camp. A fianco : bimbi siriani nel King Abdallah Park giocano con una pistola. Sotto : ragazzino con una tanica per l’acqua dell’Unhcr.
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