Missioni Consolata - Novembre 2012
quanto riguarda i giovani, è fon- damentale monitorare la diffu- sione delle Mst tra gli adole- scenti, effettuando test di scree- ning nelle scuole per patologie ad altissima diffusione, come la Ch- lamydia . È altresì fondamentale informare/educare i ragazzi, poi- ché l’informazione è la pietra mi- liare nella riduzione delle Mst. Quando infatti si parla di queste malattie, è facile incorrere in due grossi errori. Il primo è pensare che in questa categoria rientri so- lanto l’Aids; il secondo errore è ritenere che, se i media non af- frontano questo argomento per un certo tempo, voglia dire che le Mst sono dimi- nuite o sono state addi- rittura debellate. L’informazione do- vrebbe invece giungere a tutti e ai giovani in particolare in modo corretto e capillare, sia tali cure da sole assorbono il 17% della spesa sanitaria di questi Paesi. La patologia più diffusa in questi Paesi è l’ Herpes simplex 2, la causa più frequente di ulcere genitali. Nell’Africa sub-saha- riana ne sono affetti il 30-80% delle donne ed il 10-50% degli uomini. Nel sud America la per- centuale è del 20-40% nelle donne, in Asia del 10-30% della popolazione totale. L’ Herpes sim- plex 2 ha un ruolo importante nel contrarre l’Aids. Lo dimostrano i dati della Tanzania, dove si ri- scontra la coinfezione nel 74% degli uomini con questa Mst e nel 22% delle donne. INFORMARE ED EDUCARE Come si evince da questi dati, le Mst sono uno dei problemi princi- pali di salute pubblica a livello mondiale ed il controllo della loro diffusione è una delle priorità dell’Oms. In particolare, per a livello scolastico, sia attraverso i mezzi di comunicazione. Ed è proprio in quest’ottica, che su MC appare questo articolo, cui se- guirà un secondo con la descri- zione delle principali Mst e delle loro complicanze. Rosanna Novara Topino (fine prima parte) G LOSSARIO A GENTE EZIOLOGICO : gli agenti eziologici o patogeni sono i fattori, che causano malattia. Possono essere singoli o molteplici. In questo caso si parla di malattia multifatto- riale. Tra i principali agenti eziologici di malattie infet- tive abbiamo i virus, i batteri, i funghi, i protozoi ed i pa- rassiti. C LINICA : metodologia medica basata sull’esame diretto del paziente e sulla cura non chirurgica delle varie pato- logie. C ONDILOMA ACUMINATO : viene anche chiamato verruca ge- nitale. Si tratta di una o più escrescenze o protuberanze causate dal virus del papilloma umano (Hpv). È una delle più comuni Mst. Si possono avere più condilomi raggrup- pati, che ricordano una cresta di gallo o un cavolfiore. La localizzazione è prevalentemente sugli organi genitali, sull’inguine e sulle cosce. Solitamente non causano do- lore. Si trasmettono principalmente attraverso il con- tatto sessuale con una persona infetta e possono compa- rire anche dopo settimane o mesi dal rapporto. E NDOMETRIOSI : malattia cronica originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’u- tero, detta endometrio in altri organi, come ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino. Ogni mese il tessuto endo- metriale impiantato in sede anomala va incontro a san- guinamento sotto l’influsso degli ormoni, che regolano il ciclo mestruale, esattamente come l’endometrio vero e proprio. Tale sanguinamento porta ad un’irritazione dei tessuti circostanti, con formazione di tessuto cicatriziale e di aderenze. G RAVIDANZA ECTOPICA : gravidanza extrauterina, che si svolge in una sede diversa dall’utero. Possiamo avere gra- vidanze tubariche, tubo-ovariche, ovariche, addominali, come conseguenza del mancato impianto dell’embrione nella cavità uterina, per diversi motivi. Il rischio di gravi- danza ectopica è maggiore nelle donne meno giovani e nelle nullipare, che hanno avuto aborti plurimi. La gravi- danza ectopica non diagnosticata o riconosciuta tardi può complicarsi fino all’esito letale. L’emorragia interna può provocare shock emorragico oppure una grave ane- mia. L ESIONI TUBARICHE : lesioni alle tube di Falloppio, che pos- sono essere causa di sterilità, a seguito dell’ostruzione delle tube stesse, con conseguente impedimento del tra- sporto degli ovociti. Viene inoltre amancare un ambiente adatto alla fecondazione. Le cause possono essere varie. Tra queste abbiamo infiammazioni, infezioni, interventi chirurgici addominali seguiti da aderenze dei tessuti, en- dometriosi. M ALATTIA INFIAMMATORIA PELVICA : questa espressione in- dica generalmente un’infezione ed infiammazione degli organi superiori dell’apparato genitale femminile. L’infe- zione può interessare l’utero, le tube, le ovaie. All’interno di questi organi possono formarsi cicatrici, che possono provocare sterilità, gravidanze ectopiche ( voce corri- spondente ), dolore pelvico cronico, ascessi. Sono più a ri- schio le donne con una Mst, ma anche le giovani sotto i 25 anni, per relativa immaturità dei tessuti genitali. Tra gli altri fattori di rischio ci sono le lavande vaginali ed i di- spositivi anticoncezionali intrauterini (Iud). N EUROPATIA : patologia che colpisce il sistema nervoso pe- riferico (i nervi), ad eccezione del nervo olfattivo e di quello ottico. Può essere localizzata in uno o più nervi. Si possono avere deficit positivi da irritazione (aumento della funzionalità) o negativi (diminuzione). Tra i deficit sensitivi abbiamo le parestesie ed i dolori urenti distali, le anestesie della cute correlate a deficit motori, le atro- fie e le ipotonie muscolari dolenti alla pressione, l’as- senza di riflessi propriocettivi, ecc. P ORTATORE SANO : persona affetta da un agente eziologico, senza i segni clinici della malattia, ma con possibilità di infettare gli altri. Tipico è il caso dei portatori sani del vi- rus Hiv dell'Aids e delle epatiti B, C e D. Questa condi- zione dipende dalle difese immunitarie della persona, in questo caso particolarmente forti. S IEROPOSITIVO : persona che presenta un agente eziologico nel sangue e negli altri liquidi organici. Sia le persone con malattia conclamata, che i portatori sani sono sieroposi- tivi, quindi infettivi per gli altri. Sono altresì infettivi an- che coloro che si trovano nel periodo di latenza della ma- lattia e coloro, che, pur essendo clinicamente guariti, per un certo tempo rilasciano ancora i virus. La guarigione definitiva dalla malattia si ha quando si raggiunge la sie- ronegatività (laddove possibile). R.N.T. ©alloggibarbaria blog MC RUBRICHE
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