Missioni Consolata - Novembre 2012
avevano detto loro che sarebbero stati circoncisi, e che se fossero stati pronti a dare la loro vita all'i- slam, sarebbero stati ricompen- sati nel Behestha (Paradiso), un gruppetto di ragazzi è riuscito a fuggire, grazie all'aiuto di Hotline , organizzazione per i diritti civili e la difesa delle minoranze con se- de a Dhaka, il cui direttore esecu- tivo è la cattolica Rosaline Costa. (AsiaNews) BOSNIA ERZEGOVINA VIVERE INSIEME E’ FUTURO «B isogna avere un nuovo co- raggio di fronte alle diffi- coltà. Guardando lontano, si deve creare nel dialogo una lingua fatta di simpatia, di amicizia, di com- passione. Questa lingua comune ci consente di parlarci, vedendo la bellezza delle differenze e il valore dell’uguaglianza. Vivere insieme in pace è volontà di Dio. L’odio, la divisione, la violenza, le stragi e i genocidi, non vengono da Dio». È uno stralcio dell’Appello di Pace che ha concluso il meeting «Vive- re insieme è il futuro. Religioni e culture in dialogo» organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Sarajevo, capitale bosniaca, dal 9 all’11 settembre. Rappresentanti delle diverse religioni si sono riu- niti in questa terra, che porta an- cora le ferite dell’ultima guerra combattuta in Europa, per dire che «Le religioni hanno un grande compito: parlano di Dio al cuore dell’uomo e lo liberano dall’odio, dai pregiudizi, dalla paura, e lo a- prono all’amore. Cambiano l’uomo e la donna dal di dentro. Le reli- gioni possono insegnare a ogni uomo e ogni donna e ai popoli l’ar- te di vivere insieme attraverso il dialogo, la stima reciproca, il ri- spetto della libertà e della diffe- renza. Possono, così, creare un le rappresenta «un epitaffio e luo- go di espiazione in onore delle vit- time e un simbolo di evangelizza- zione». (AsiaNews) BANGLADESH COSTRETTI A CONVERTIRSI S arebbero quasi 300 i bambini tribali cristiani di etnia Tripura prelevati dai loro villaggi e co- stretti a convertirsi all'islam. Sfruttando la grande povertà di queste comunità, intermediari della stessa etnia prelevano i ra- gazzi dalle loro case, con la scusa di portarli in una «missione di studio», obbligando i genitori a pagare tra le sei mila e le 15 mila takha (57-145 euro circa) per la retta di fantomatici ostelli. In realtà, gli intermediari intascano i soldi e consegnano i bambini a scuole islamiche, sparse in tutto il Paese. Le loro giornate prevedono lezioni di arabo (dalle 8 alle 12), lettura del Corano (dalle 14 alle 17), e cinque preghiere obbligato- rie al giorno. Nel tempo, non sono mancati episodi di violenza fisica, quando i bambini non partecipa- vano alle preghiere o a una delle lezioni. Spaventati dagli iman che KAZAKHISTAN NELLA TERRA DEI LAGER D omenica, 9 settembre, il card. Angelo Sodano, inviato del Pa- pa, ha consacrato la nuova catte- drale di Karaganda dedicata alla Madonna di Fatima, «Maria, Ma- dre di tutti i Popoli». La cattedrale sorge al centro di quello che era chiamato il Karlag , parola compo- sta da Karaganda e lager. Si tratta dei campi di concentramento della regione di Karaganda che, durante l'epoca staliniana coprivano un'a- rea grande all'incirca come la Francia e ospitavano le vittime della persecuzione politica e reli- giosa. Fra i deportati, migliaia fu- rono i cattolici di nazionalità po- lacca, ucraina, tedesca, lituana e bielorussa. Tra loro, anche sacer- doti, che hanno dato vita a una pri- ma Chiesa clandestina. «Pren- dendo in considerazione l'enorme numero di prigionieri che sono passati nei campi di lavoro forzato del Karlag - scrivono i vescovi - è giusto dire che la terra del Ka- zakhistan è stata profondamente irrorata dal sangue e dal pianto di vittime innocenti della repressione comunista come nessun altro luo- go», per questo la nuova cattedra- La Chiesa nel mondo a cura di Sergio Frassetto MC RUBRICHE # Karaganda - Kazakhistan: la nuova cattedrale dedicata alla Madonna di Fatima.
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