Missioni Consolata - Novembre 2012
Chiesa, noi troviamo sia grandi appoggi che grandi oppositori, soprattutto tra i vescovi. E poi c’è un gruppo, il più numeroso, che non appoggia né contrasta. Dob- biamo convincere una parte della Chiesa e dei vescovi in particolare che la nostra missione è diversa da quella praticata nei primi 500 anni. Se il Regno di Dio deve in- cludere tutti, allora deve inclu- dere anche i popoli indigeni». Chiediamo a Lindomar un parere sulle Chiese neopentecostali, sempre più diffuse e potenti in Brasile. «Loro purtroppo fanno un discorso vecchio e retrogrado, molto retrogrado. Non ho dubbi nell’affermare che nelle aldeias i pastori stanno compiendo barba- 56 MC NOVEMBRE 2012 rie, molto di più di quanto fa- cemmo noi cattolici all’inizio della nostra missione, che fu certa- mente caratterizzata da compor- tamenti infelici e da condannare. Queste chiese - ne ricordo una in particolare, la Missão novas tri- bos do Brasil 3 - fanno proseliti- smo attraverso minacce pesanti e violenze psicologiche inaccetta- bili. La situazione è veramente grave». Violenze e minacce di che tipo?, chiediamo. «Se voi non fate così, andrete all’inferno». CUORE INDIGENO Anche la politica ha molte colpe. «La mia maggiore delusione - spiega Lindomar - è stata aspet- tare invano un governo che po- «ANDRETE ALL’INFERNO» Il presidente del Cimi è mons. Erwin Kräutler, vescovo di Xingu, personaggio internazionalmente conosciuto per la sua battaglia contro la costruzione della cen- trale idroelettrica di Belo Monte 2 . Anche per merito del suo presi- dente, il Consiglio indigenista missionario sta facendo un lavoro straordinario, senza paura, senza chinare la testa davanti al potere. Una scelta che però non convince tutti, anche tra gli stessi «azioni- sti» dell’organismo. «Le convinzioni politiche della Chiesa cattolica brasiliana - spiega Lindomar - sono sempre state conflittuali. Così è per il Cimi: oggi, all’interno della # Ritratti di indios ospitati alla Casai di Rio Branco.
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