Missioni Consolata - Novembre 2012
nilda (Rose) e Lindomar. Ci spie- gano che gli ospiti sono Jami- nawa, un’etnia che conta circa 2.000 persone. Una delle tre donne è venuta per avere notizie del marito che sta in prigione. L’uomo invece è qui per ritirare gli aiuti governativi, la cosiddetta bolsa familia . Per ricevere questi 80-120 reais al mese (l’ammon- tare dipende dal numero di figli), gli indios debbono fare giorni di viaggio spendendo in benzina e alimentazione tutto quello che ri- cevono. «Tra l’altro - spiega Rose -, com’è loro costume, quando occorre andare in città, non viene soltanto una persona ma tutta la famiglia». I Jaminawa sono i più reietti tra gli indigeni, vivendo ai margini dei fiumi e nelle periferie delle città in condizioni disumane. «Non hanno una terra - spiega Rose - su cui stare. Se avessero la loro terra demarcata, loro vivrebbero molto bene, perché sono lavora- tori. Sanno coltivare manioca, riso, miglio. Mancando la demar- cazione, si aprono le porte ai con- flitti con i non-indios. E poi sono malvisti dal governo dello stato, perché si mettono sulle strade di Rio Branco e Sena Madureira chiedendo oboli o frugando nel- l’immondizia. Le continue umilia- zioni fanno sì che in loro ci sia poca autostima». A proposito di autostima... Ve- niamo a scoprire che i due piccoli BRASILE jaminawa sono biondi perché la mamma lava i loro capelli con l’acqua ossigenata. È un modo (molto ingenuo) perché essi non vengano riconosciuti come indios. I Jaminawa sono uno dei 17 po- poli indigeni (più 6 non contattati) che abitano lo stato di Acre. Si calcola un totale di circa 20.000 persone distribuite in 305 aldeias . Lindomar è molto critico nei con- fronti del governo statale, cono- sciuto sotto lo slogan (inganne- vole) di « Governo da floresta» («Governo della foresta»). Se- condo il responsabile del Cimi, la politica governativa è stata quella di disarticolare le lotte indigene attraverso la creazione di organi- smi statali (Sepi, Uni-Ac) in cui alcuni leader indigeni ricevevano salari e benefici vari per frenare le proteste dei loro popoli. Questo è avvenuto soprattutto sotto i go- verni della famiglia Viana, prima Jorge e oggi Tião Viana. Ma l’attacco contro i popoli indi- geni non avviene soltanto in Acre, bensì in tutto il Brasile attraverso normative - Codigo florestal, Pec 215, Portaria 303 , ma anche il co- siddetto «mercato del carbonio» 1 -, che mirano ad aggirare gli arti- coli 231 e 232 della Costituzione brasiliana, in cui si riconoscono i diritti e le terre dei popoli indi- geni. CONTRO I POPOLI INDIGENI: ANCORA ODIO E MORTE In questo quadro molto com- plesso, si trova a dover operare il Cimi che, nato nel 1972, que-
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