Missioni Consolata - Ottobre 2012
70 amico OTTOBRE 2012 Missione & Missioni P er arrivare a tutti, Dio parte sempre da uno. Un incontro, anche feriale, una chiacchierata, una piccola disponibilità, un’esperienza, una persona, un evento «che fa ardere il cuore», che fa, poco a poco, o anche improvvisamente, inna- morare del Signore e della sua gente, del suo po- polo. Qualcosa che chiede di mettere a disposi- zione la propria barca perché il Signore parli, per- ché avvenga la pesca miracolosa, perché il suo popolo acquisisca le ragioni per vivere, per amare, per soffrire, per dare un senso ai grandi in- terrogativi del vivere e del morire. Un innamora- mento che può capovolgere la vita, che dà una direzione diversa, che fa entrare in «crisi», che fa «impazzire». Ogni vocazione missionaria nasce così. Ogni mis- sionario, ogni missionaria, s’illumina quando co- mincia a raccontare il momento in cui il Signore ha bussato alla porta, e ha segnato la sua storia in modo irreversibile. Il momento in cui si è sentito investito da un amore più grande, in cui qualcuno gli ha dato fiducia, gli ha donato la speranza, gli ha mostrato una vita così affascinante che ha ini- ziato a desiderare a sua volta di affascinare, con- tagiare altre vite. Con la stessa speranza ricevuta. Il beato Giuseppe Allamano diceva che chi non arde non incendia. Pietro disse ai politicanti reli- giosi del suo tempo: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e toccato». Nel Vangelo secondo Luca, Giovanni si ricorda l'ora in cui ha incontrato Gesù: «Erano le quattro del pomerig- gio». COSA HAI FATTO OGGI? «Cosa hai fatto oggi?». È una domanda ricor- rente che la gente si rivolge a vicenda, e rivolge anche al missionario. «Padre, cosa hai fatto oggi?», come per dire: «In cosa consiste la tua vita? Qual è la caratteristica importante della tua giornata?». Il missionario naturalmente, soprattutto chi la- vora in «terre di missione», racconta con entusia- smo la sua vita, a volte eroica, affascinante, e fini- sce sempre per dire: «Bisogna portare speranza a quella gente». Ecco, la parola d'ordine: «Spe- ranza». È la stessa speranza che nell'ora decisiva della chiamata ha sentito, ha ricevuto egli stesso. di Nicholas Muthoka © Af MC/L Montanari 2010 Testimoniare la speranza. Imitare il cane che non perde d’occhio l’antilope. La vocazione missionaria è la chiamata all’incontro con il Signore per realizzare il suo Regno. Padre, che hai fatto oggi?
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=