Missioni Consolata - Ottobre 2012

OTTOBRE 2012 MC 29 a tutt’altro che non alla libertà di religione: le Maldive, uno dei sette al mondo privi di qualsiasi riferimento a questo fondamen- tale diritto umano nella loro Carta costituzionale. Alte : le restrizioni istituzionali possono essere di carattere na- zionale, ma anche locale. In In- dia, uno dei paesi con livello di restrizioni alto, sei dei 28 stati che la compongono hanno leggi «anti-conversione» utilizzate dalla polizia locale per arrestare persone sospettate di incenti- vare conversioni dall'induismo. Nel Kashmir, circa 55.000 fami- glie sfollate di religione indù sono rimaste nei campi profughi, invece di tornare alle loro case, per il timore di non venire pro- tette dalla polizia, i cui membri sono prevalentemente musul- mani. In Tagikistan, il governo, nella primavera del 2009, ha arrestato centinaia di membri del movi- mento missionario islamico Ta- blighi Jama'at, sostenendo che il gruppo rappresentava una mi- naccia per la sicurezza e la sta- bilità del paese. Nel giugno dello stesso anno, sono state arre- state altre 40 persone della scuola salafita che il governo aveva vietato formalmente alcuni © David Longstreath/ R N # Sopra: un monaco buddista canta le preghiere al di fuori di un tempio a Kathmandu, Nepal. # Di fianco : una madre col burqua insieme ai suoi tre figli in un insediamento informale per sfollati a Kabul, Afghanistan. © Mohammad Popal/ R N durante il periodo preso in esame dalla ricerca del Pew Fo- rum , si sono registrate nume- rose proteste da parte della po- polazione a maggioranza buddi- sta in Tibet, e dei musulmani ui- guri nello Xinjiang. In Iran la Costituzione afferma che l'Islam sciita è la religione ufficiale di stato e la dottrina da seguire, e che tutte le leggi e i regolamenti devono essere coe- renti con i suoi insegnamenti. I membri delle minoranze reli- giose in Iran, compresi i musul- mani sufi, i baha’i, i cristiani (protestanti evangelici in partico- lare), e gli ebrei, subiscono spesso maltrattamenti che vanno dalla discriminazione nel mondo del lavoro o dell'istru- zione, agli arresti e alla deten- zione prolungata. In modo ana- logo, in Indonesia, la legge puni- sce la diffusione di eresie o dot- trine blasfeme con il carcere fino a cinque anni. La Malesia, nonostante abbia una Costituzione che riconosce libertà di religione ai suoi citta- dini, limita la possibilità di ade- rire a dottrine musulmane non conformi all’Islam sunnita. Il go- verno malese, infatti, controlla oltre 50 gruppi musulmani rite- nuti non ortodossi, compreso il movimento Ahmadiyya, visto come una setta eretica. In alcuni casi, il governo ha inviato i mu- sulmani «devianti» in centri di «riabilitazione» religiosa. Tra i paesi con livelli molto alti di restrizioni governative ve n’è uno che ai turisti europei fa pensare

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