Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

proprietà fortemente psicoattive, capace di dare assuefazione e di- pendenza, per cui va considerata a tutti gli effetti una droga. Una volta giunta agli alveoli polmo- nari, questa sostanza ne attra- versa la parete in pochi secondi (7-10), passa nel sangue e rag- giunge il sistema nervoso cen- trale, dove si lega a specifici re- cettori, liberando neurotrasmet- titori quali la dopamina (mole- cola che dà sensazione di appa- gamento e di benessere), l’adre- nalina (forte eccitante, capace di aumentare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa), la no- radrenalina e la serotonina (nota come ormone del buon umore, è il precursore della melato- nina, ormone regola- tore del ritmo sonno-veglia e inoltre inter- viene nel controllo dell’appe- tito, de- termi- nando una pre- coce com- parsa del senso di sa- zietà). Oltre agli effetti ap- pena citati, la ni- cotina determina un rafforzamento delle capa- cità cognitive, come memoria, concentrazione e vigilanza e ha un effetto analgesico. Tra gli effetti negativi c’è un’in- terferenza con i meccanismi della coagulazione, in quanto determina l’aumento del fibrino- geno e dell’attività piastrinica, facilitando la formazione di trombi. Il monossido di carbonio (CO) è un gas, che si forma du- rante la combustione e che pre- senta una forte affinità per l’e- moglobina, la molecola traspor- tatrice di ossigeno ai tessuti. Ne consegue la formazione di car- bossiemoglobina, che impedisce una buona ossigenazione dei tessuti. Questo comporta un au- mento della frequenza cardiaca, nel tentativo di compensare il minore apporto di ossigeno. Poi- ché tale compensazione è insuf- ficiente, l’efficienza dei muscoli e di tutti gli organi risulta infe- riore. La conseguenza di tutto geno) di una persona che vive in una città altamente inquinata e quelli di un fumatore di 15 siga- rette al giorno, risulta che nel primo caso tale valore si attesta intorno allo 0,5%, mentre nel se- condo è del 2-3% e può arrivare anche a 4-5% nel caso si fumi giornalmente un intero pac- chetto da 20 sigarette. Ma il fumo di tabacco contiene molto di più del monossido di carbonio: in particolare nicotina, sostanze cancerogene e sostanze irritanti. Va detto che la composizione del fumo di tabacco è variabile, in relazione al tipo di tabacco, ai fertilizzanti e agli antiparassitari usati durante la sua coltivazione e lavorazione, al tipo di carta, agli aromi e additivi ag- giunti, ai collanti e in- fine al filtro. GRAVI EFFETTI La nicotina è un alcaloide pre- sente nella pianta del ta- bacco, con ciò è un aumento del rischio sia di malattie cardiovascolari, che respiratorie. Le sostanze cancerogene pre- senti nel fumo di tabacco sono gli idrocarburi aromatici polici- clici, le amine aromatiche, le ni- trosamine e composti radioattivi, come il polonio 210. Mentre le prime tre categorie di sostanze fanno parte del catrame (così è definito il particolato presente nel fumo di tabacco) e dei pesti- cidi, il polonio è un componente dei fertilizzanti usati nella colti- vazione del tabacco. A proposito del polonio radioattivo, è stato calcolato che un fumatore di ol- tre 20 sigarette al giorno, in un anno corre lo stesso rischio di ammalarsi di cancro di una per- sona sottoposta a 300 radiogra- fie del torace. NON MI IRRITARE Le sostanze irritanti contenute nel fumo di tabacco sono di vario tipo, ad esempio acetone, for- maldeide, uretano, ammoniaca e sono causa di gravi danni all’ap- parato respiratorio quali asma bronchiale, bronchite cronica ed enfisema polmonare, poiché de- terminano uno stato di infiam- mazione cronica dei tessuti con cui vengono a contatto e alterano la funzionalità delle cellule ci- liate dell’epitelio dell’apparato respiratorio, diminuendone il numero e l’efficienza, con la con- seguenza di un notevole au- mento della produzione e del ri- stagno di muco. Tutto questo porta alla comparsa di tosse, che tende a diventare persi- stente. Poiché l’epitelio ciliato dell’ap- parato respiratorio rappresenta il sistema autopulente di que- st’ultimo, la sua inefficienza espone le vie respiratorie ad un maggiore numero di infezioni. Riassumendo, i danni che il fumo di tabacco può causare al- l’organismo umano vanno da vari tipi di tumore (al primo posto troviamo quello del polmone, ma ci sono anche quelli della ve- scica, del rene, del pancreas, del cavo orale, della faringe, della laringe, dell’esofago, della cer- vice uterina, dello stomaco, del fegato e la leucemia mieloide), a gravi patologie non tumorali, ma potenzialmente letali come la AGOSTO-SETTEMBRE 2012 MC 71 MC RUBRICA

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=