Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

samente da quel che ci si sa- rebbe potuti aspettare dalle di- chiarazioni raccolte in giro e di cui si è detto in apertura di que- sto diario, col trascorrere dei giorni sempre più persone si sono incuriosite e, invogliate an- che dal bel tempo, hanno rag- giunto il campo volo di Bresso, in- dipendentemente dai gruppi par- rocchiali ufficiali. Perché, nonostante tutto quel che si possa dire o pensare, il Papa è una figura che fa sempre ri- chiamo, e chi ha l’occasione di vederlo dal vivo non si lascia sfuggire l’opportunità. Il blocco alla circolazione auto- mobilistica privata a Milano e nelle zone interessate dal pas- saggio del Papa e dei pellegrini già di per sé ha prodotto il posi- tivo effetto di un clima di festa e silenzio, particolarmente apprez- zato per la sua diversità da quello ordinario quando le strade sono intasate dal traffico automobili- stico. Un fatto questo notato con meraviglia ed entusiastico ap- prezzamento anche da persone che si intuiva non essere apparte- nenti agli ambientalisti. Il clima di festa si percepisce ovunque, anche nell’atteggia- mento delle forze dell’ordine: ri- lassate e disponibili, nonostante le previsioni di super lavoro per le migliaia di persone in arrivo su Bresso. Molto bello è il clima del pome- riggio con l’esibizione di gruppi musicali da tutto il mondo e testi- monianze di famiglie italiane e straniere, queste ultime splen- dide nello sfoggiare i propri co- stumi tradizionali. Meritano una citazione i tre albanesi, con il più giovane instancabile nello svento- lare la propria bandiera nazio- nale, gli africani, vestiti con abiti ITALIA dei media cattolici, in questo medesimo contesto si prodiga in pettegolezzi sul fatto che, alla Scala, il segretario di stato Ber- tone abbia salutato il card. Ra- vasi e ignorato Bagnasco… Se gli interessi sono questi, senza vo- ler minimizzare i problemi esi- stenti, ecco perché la Chiesa mostrata da molti media è spesso così diversa da quella che conosce chi la frequenta e soprattutto chi la «costruisce» con il suo personale contributo. UNA FESTA DI GENTE Bresso, campo volo, 2-3 giugno 2012. I media continuano a delu- dermi. Anche per la messa di domenica a Bresso, alcuni gior- nalisti chiedono al portavoce dell’arcivescovo Scola conferma sulla presenza in platea dei lea- ders politici nazionali... Ma la vera notizia è che Papa Ratzinger ribalta sempre le previ- sioni avverse. Diversi suoi viaggi in alcune realtà problematiche per la Chiesa cattolica (mi ven- gono in mente Parigi, Istambul e Colonia), nonostante lo scettici- smo e la diffidenza preventivi di chi credeva di essere il legittimo depositario delle intenzioni del- l’opinione pubblica, alla prova dei fatti hanno suscitato grande par- tecipazione e riscosso ampio con- senso. Allo stesso modo, anche per la sua visita a Milano, diver- # In alto: il Papa saluta un gruppo di suore di clausura dopo la preghiera dell’ora media in Duomo; | a sinistra: un gruppo di fedeli africani nei loro vestiti tipici. # Pagina accanto: durante la «festa delle testimonianze», il Papa rac- conta la propria infanzia. grafica dei manifesti di benve- nuto a Benedetto XVI, li rivisitano presentando un’inquietante im- magine del Papa accanto a una croce ed allo slogan: «Chi sal- verà il Papa tradito?». Ecco, essere presenti senza pre- concetti alla preghiera dell’ora media nel Duomo, avrebbe per- messo a costoro di capire cos’è davvero la Chiesa. Meglio ancora se avessero anche pregato con il Papa. Forse lo avrebbero visto nei volti delle suore di clausura, presenti con un permesso spe- ciale nel transetto destro. Con il loro sguardo radioso di attesa e la loro gioia via via crescente: dapprima vedendo stagliarsi su- gli schermi la sagoma del Papa nella luce proveniente dall’e- sterno del portone bronzeo spa- lancato, poi il suo incedere nella navata preceduto dall’onda del brusio e degli applausi di benve- nuto degli astanti, e finalmente la possibilità di incontrarlo di persona. Un giornalista (tra l’al- tro sacerdote) accanto a me commenta «per loro oggi è una festa», riferendosi superficial- mente al loro essere in una sorta di «libera uscita» dalla clausura. Ha ragione a proposito della fe- sta, ma per ben altro motivo che, non trovando le parole adeguate a descriverlo, lascio all’intui- zione dei lettori. Un’altra autorevole esponente 68 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2012

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