Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

mai per la testa di creare le condizioni per una più equa e migliore redistri- buzione dei beni della terra, che, gioverà ricor- dare, sono riservati a tutti e non solo a loro. Mario Bandera Missio, Vercelli PERCHÉ UNA SOLA PAGINA? Sono un vostro ammira- tore e lettore dal 1975. Solo una domanda. Per- ché la rubrica «cari mis- sionari» è ridotta a una sola pagina? Possibile che in 40-50 pagine non ci sia posto per lo scambio fra lettori e direzione? Io la trovavo molto utile e missionaria. Sempre cari saluti e stima. Alfio Tassinari 11/06/2012 – via email Signor Alfio, anche a me piacerebbe avere lettere in abbondanza da pubbli- care nella 84 pagine della rivista, ma ne arrivano poche e non mi sembra corretto inventarle per far bella figura. Per cui «passo» la sua domanda a tutti i lettori di Mc. Se ci sono lettere, lo spazio si trova. Sempre. SPICCIOLI Dopo aver visitato il vo- stro sito ho pensato che questi pochi spiccioli stanno meglio in mano vostra che in tasca a me. Andrea 12/06/2012 Grazie di cuore. Contia- mo per ottobre di essere in grado di offrire ai visi- tatori del nostro sito web una forma più snella e fa- cile di fare versamenti online. Quanto al rinno- vamento del sito, già pro- messo da tempo, non è rimandato alle calende greche o a quando la crisi sarà finita. Col nuovo an- no ci sarà un totale rin- novamento. È una pro- messa. molto prima delle ore tre per trovarle tutte inginoc- chiate per terra che can- tavano la novena davanti al quadro della Divina Mi- sericordia per la conver- sione dei peccatori: co- roncina così coinvolgente da far vibrare dell’Amore di Dio i sentimenti più profondi dell’anima e pre- pararci alla lettura della passione di Cristo. Il culmine delle celebra- zioni ci aspettava il Saba- to Santo. Al tramonto, quando sono entrato nel cortile, le Suore vestite di bianco con strisce azzur- re avevano già preparato tutto il necessario per la grande Veglia Pasquale e mi aspettavano in silenzio per accendere il fuoco. La suggestiva cerimonia ini- ziale ci ha richiamato al nostro Battesimo: pas- saggio dalle tenebre del peccato alla luce del Cri- sto Risorto, rinati nello Spirito per il Regno dei Cieli. Fiaccolata fino in chiesa, Parole di vita dal libro delle Scritture, canti e preghiere, senza fretta, hanno riscaldato i nostri cuori in un crescendo continuo di pace e di gioia indescrivibile nella Co- munione con Lui che ci ha promesso: «Sono venuto perché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza e la vostra gioia sia piena». Intanto i miei artisti han- no cominciato a realizza- re il mio sogno e avranno sempre lavoro per tanti anni per soddisfare a tut- te le richieste. In realtà posso dire che personal- mente ho cercato tutta la mia vita di mettere al ser- vizio dell’Evangelizzazio- ne questo talento che Dio mi ha dato. Anche adesso che sto diventando «servo inutile» – come dice Ge- sù, l’unico Maestro – ho tanta ambizione da inse- gnare l’arte pittorica a tanti giovani, anche «di- versamente abili», per moltiplicare le mie mani al servizio del Bello e del Bene. Concludo ringraziando tutti voi che mi incorag- giate dall’Italia ad andare avanti nella difficile mis- sione di sostegno ai più poveri. Non avendo spa- zio, mi limito a citare Toni, il mio più grande amico d’infanzia, molto provato dal dolore da tanti anni. Così mi scrive con umori- smo: «Come va il tuo cuore? Vedi di non farlo scoppia- re d’amore per i “nostri” poveri. Questi preferisco- no averti vivo e in salute. So quanto sia necessario per chi si trova lontano, per chi è missionario in una terra come l’Etiopia, avere parole d’incorag- giamento, di vicinanza, di presenza e di sicura ami- cizia. Ricordiamoci nelle preghiere con tutte le fa- tiche fisiche e spirituali che ci dicono tutta la no- stra precarietà, tutto il nostro salutare relativi- smo teso verso l’assoluto completo e infinito: Dio». Vostro P. Renato Saudelli Addis Abeba – Etiopia, Aprile 2012 ALLARME LONGEVITÀ Qualche settimana fa i mezzi d’informazione ri- portavano la notizia che il Fondo Monetario Interna- zionale lanciava l’allarme longevità , cioè, l’allunga- mento della vita media su scala mondiale rischia di far saltare i conti del wel- fare delle singole nazioni. Pertanto questa Associa- zione Filantropica Inter- nazionale , nota a tutti per la capacità di prendere ai poveri per dare ai ricchi, si è sentita in dovere di lanciare un vero e proprio allarme, specificando che «se la vita media nel 2050 si allungherà di 3 anni in più di quanto previsto og- gi, il già ampio costo del- l’invecchiamento della popolazione aumenterà ulteriormente del 50%». Per questo il Fmi racco- manda a tutti gli stati che subiranno questa iattura di affrontare la questione su più versanti: - innanzi tutto i governi dovrebbero prendere atto di questo pericolo incom- bente, laddove al mo- mento solo pochi paesi lo stanno facendo con se- rietà; - i rischi andrebbero e- quamente suddivisi tra persone e sistemi pensio- nistici statali; - allo stesso tempo si po- trebbero usare i mercati per trasferire questi ri- schi dai piani previdenzia- li delle singole nazioni a sistemi più idonei; ovvia- mente la gestione sarà affidata a quella «mano invisibile», tanto cara al capitalismo rampante dei nostri giorni, che frugan- do nelle tasche dei contri- buenti cercherà di trovare adeguate soluzioni per arzilli pensionati che ri- mandano sempre la loro dipartita da questa valle di lacrime. Francamente non si sa se ridere o piangere a fronte di queste notizie, certo che l’umorismo noir di chi sta nei piani alti del potere lascia sconcertati. Del re- sto la lezione viene da lontano. Si racconta che la regina Antonietta, preoc- cupata dalle grida delle masse di sanculotti che chiedevano pane durante la Rivoluzione Francese, abbia risposto: «Che mangino brioches!». Più o meno lo stesso umorismo nero lo troviamo negli scritti di Jonathan Swift, l’autore de «I viaggi di Gulliver», quando a fronte delle carestie che si ab- battevano ciclicamente sulla poverissima Irlanda del ‘700, suggeriva perfi- damente ai governanti in- glesi di usare i bambini ir- landesi come portate principali sulla tavola dei ricchi, così da soddisfare il problema della loro ali- mentazione e con esso controllare la natalità delle classi miserabili e risolvere il drammatico e annoso problema della miseria della verde Irlan- da. Chissà perché a que- sti geni della finanza in- ternazionale non passa 6 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2012 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com

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