Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

MC ARTICOLI # Ai lati , il Cecidic (Centro di educazione, abilitazione e ricerca per lo sviluppo integrale della comunità) è la scuola superiore per gli indios Nasa costruita dai missionari della Consolata a Toribio. In basso , la caserma della polizia di Toribio, con i segni di un assalto da parte dei guerriglieri delle Farc. stra centenaria memoria missio- naria ci proietta al centro dei conflitti interetnici o interreli- giosi più recenti o in quelli più datati, affrontati nel passaggio dal dominio coloniale all’indi- pendenza, con tutte le conse- guenze che si sono viste in paesi come Kenya, Mozambico, Congo, Sudafrica, Costa d’Avorio, Libe- ria. Quante ferite aperte nelle ri- spettive società! In qualche an- golo remoto della geografia mis- sionaria anche alcuni nostri mis- sionari hanno versato e offerto il loro sangue. Anche in America Latina la no- stra memoria ci parla della «re- sistenza» dei popoli indigeni e afrodiscendenti, impegnati nella lotta per la difesa della loro identità, dell’autonomia, del ter- ritorio, della dignità... Possiamo ricordare i conflitti ideologici e politici in Argentina, Colombia, Venezuela, Ecuador, Nicaragua, senza dimenticare le situazioni di violenza generate da mafie, narco-terrorismo, povertà ende- mica del continente. In molti luoghi e in differenti mo- menti siamo stati missionari di pace. Abbiamo partecipato ai processi di riconciliazione, of- frendo le nostre risorse spiri- tuali, condividendo la ricchezza di Cristo, vera consolazione e nostra pace. Abbiamo in questo campo una lunga esperienza, anche se, pur- troppo, non si è provveduto a raccoglierne sistematicamente le testimonianze. Abbiamo esco- gitato metodi, strategie e stru- menti per la promozione e difesa della vita in tutte le sue manife- stazioni. Anche oggi, il nostro carisma, nella sua spiritualità e metodo- logia, si presenta più che mai at- tuale e necessario, come af- ferma il nostro decimo Capitolo generale: «Nel mondo d’oggi si manifesta una convergenza dei popoli per il rifiuto della violenza e della guerra, il rispetto della persona, della sua dignità e dei suoi diritti, il conseguimento de- gli ideali di libertà, di giustizia e di fraternità, il superamento di razzismi e di nazionalismi, la sensibilità per la salvaguardia del creato. Tutte queste dimen- sioni sono parte costitutiva del- l’evangelizzazione ad gentes e del nostro ministero di missio- nari di consolazione, che com- porta scelte e gesti concreti di solidarietà con i poveri e impe- gno per la riconciliazione» (Dagli Atti del Decimo Capitolo Gene- rale IMC 5 ). DUPLICE DIMENSIONE La riconciliazione, di cui si av- verte la necessità nel mondo missionario, presenta due aspetti: sociale e spirituale. In un vero processo di rappacifica- zione bisogna innanzitutto for- nire strutture e processi attra- verso i quali una società profon- damente divisa possa rico- struirsi nella verità e nella giu- stizia; occorre il coraggio di af- frontare il passato, punire i cri- minali e offrire misure di ripara- zione alle vittime; bisogna creare uno spazio sicuro e un’atmo- sfera di fiducia che rendano pos- sibile il vivere insieme di una so- cietà civile. L’altro aspetto è spirituale. «Bi- sogna ricostruire vite spezzate, per fare in modo che la riconci- liazione sociale diventi realtà. Lo stato può istituire commissioni per esaminare le colpe del pas- sato, ma non può legiferare sulla AGOSTO-SETTEMBRE 2012 MC 59

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