Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

46 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2012 OSSIER Più incontri alla settimana avvengono tra la famiglia d’origine e il bambino in un «luogo neutro» alla pre- senza degli educatori che seguono il caso. Famiglia d’origine e famiglia affidataria si incontreranno solo nel momento in cui il Tribunale dei minori avrà sta- bilito il rientro del bambino in famiglia. Sia se il bambino rientrerà in famiglia, sia se verrà dichiarato adottabile, gli affidatari si adopereranno affinché il passaggio dalle loro braccia a quelle della nuova famiglia avvenga nel modo più fluido e meno traumatico possibile. Solitamente l’inserimento nel nuovo contesto familiare avviene in un tempo con- sono a quello dei tempi del bambino. A seconda delle differenti personalità tra i famigliari affidatari, di origine o adottivi e dell’empatia - o meno - creatasi durante il periodo di inserimento del bambino, sarà possibile valutare se continuare una relazione ami- chevole o interrompere il rapporto. LUOGHI NEUTRI ED EMOZIONI Sul luogo neutro è Emanuela De Maria a darci al- cune delucidazioni: «Si definisce luogo neutro in base alla neutralità stessa che riveste, sia per i geni- tori di origine che per il bimbo, ma in realtà diventa ben presto un luogo carico di emozioni dove en- trambe le parti portano con se differenti energie e si percepisce un carico emotivo molto forte. Nel luogo neutro, oltre al bambino e ai genitori, è presente - per osservare le dinamiche ed essere di supporto - l’educatrice che segue la famiglia. Se la famiglia non si presenta a tre appuntamenti presso il luogo neu- tro, vengono momentaneamente sospesi gli incontri e si valuta approfonditamente la situazione». Storia, sguardo indulgente, passione e cura. Altre parole chiave della serata. Patrizia Gamba ci chiari- sce il perché: «Alle famiglie affidatarie spetta il com- pito di costruire un pezzo di storia insieme al bam- bino; il paragrafo iniziale della sua vita che altri- menti sarebbe stato mancante. Ma, la storia del bambino è fatta soprattutto della sua famiglia di ori- gine ed è proprio verso questa che la famiglia affida- taria deve mantenere uno sguardo indulgente, di so- stegno e “di tifo”, auspicandole un netto recupero per sé stessa e - soprattutto - per il suo bambino. La passione e la cura, invece, vanno oltremodo river- sate sul neonato, affinché possa crescere e vivere di- ventando un punto di riferimento per una società più solidale». IL MOMENTO DELL’ABBANDONO… Chi ha sperimentato un rapporto con un neonato, saprà quanto possa essere forte il legame sia in ter- mini emotivi che fisici. Il neonato ha bisogno di cure ma anche di coccole, richiede un contatto fisico co- stante e scatena l’istinto primordiale della prote- zione e della tenerezza. Non è semplice, dunque, la- sciarlo andar via. Come avviene questo passaggio e come si prepara il bambino a una nuova pagina della sua vita? «Pagina è il termine corretto» osserva Emanuela De Maria, che prosegue: «Noi richiediamo a tutte le fa- miglie affidatarie di creare un diario fotografico con tutte le fotografie inerenti l’esistenza del bambino (dai primi tempi in comunità o con la famiglia, al percorso con gli affidatari) e chiediamo poi alla fa- miglia d’origine o ai futuri adottivi di proseguire con questo importantissimo strumento. L’album delle foto è fondamentale per mantenere integra la storia del bambino, per dimostrargli che i passaggi della sua vita sono stati, comunque, carichi di amore e at- tenzione. Il momento del passaggio dalla famiglia di affidatari a quella definitiva del bambino è il cuore di tutto il progetto, la compiutezza in termini di senso di questo percorso». Gabriella Mancini TIPI DI AFFIDO All’interno dell’affidamento «residenziale» (il bambino/ragazzo viene accolto nella casa dell’affidatario), si individuano: - Affidamento familiare di bimbi piccoli (0-24 mesi): alternativo alla comunità e per poco tempo. - Affidamento a famiglie comunità: acco- glienza di minori in difficoltà in famiglie al- largate caratterizzate dalla presenza di una coppia affidataria che ospita fino a 4 bambini. - Affidamento di mamme con bambini: acco- glienza e sostegno, attraverso modelli fa- miliari positivi, a favore della madre e del piccolo. - Reti di famiglie: gruppi di famiglie volonta- rie o aggregate che possono essere di sup- porto presso la famiglia o con altre moda- lità. - Affidamenti difficili con ulteriori sostegni: qualora una famiglia sia disponibile ad ac- cogliere un minore ospite di una comunità, si può predisporre l’ausilio di personale professionale. - Affidamento oltre il compimento dei 18 anni del minore: se il minore non può rien- trare in famiglia d’origine, è possibile la prosecuzione dell’affido oltre il 18esimo anni di età. Affidamento «diurno» Nell’affidamento diurno, esiste la possibi- lità di inserire il bambino nella propria fa- miglia per qualche ora al giorno o di sup- portare l’intera famiglia. Misure di sostegno La città riconosce un contributo alle spese, da valutare a seconda dei casi e del co- mune stesso.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=